Una riunione convocata a Visignano non a caso ma proprio per esprimere solidarietà con i consiglieri comunali locali ai quali viene vietato di intervenire in italiano e per esprimere rammarico per l’incessante, quotidiana lotta nel mantenimento dei propri diritti. “Da quando la Croazia è diventata stato indipendente ci troviamo ad affrontare situazioni problematiche e, paradossalmente, a combattere per il mantenimento ed il rispetto dei diritti acquisiti durante il regime jugoslavo” ha esordito Gianclaudio Pellizzer presidente del Consiglio. La presidente della sezione buiese del partito socialdemocratico con il suo emendamento al regolamento per l’elezione dei Comitati locali ha, di fatto, negato l’autoctonia della CNI, ha infranto gli accordi internazionali e la legge costituzionale è stato detto ieri sera a Visignano dove oltre che a richiedere al Consiglio cittadino di Buie la revoca delle decisioni prese è stata vagliata la possibilità di aprire una procedura giudiziaria presso istanze nazionali ed internazionali.

“La questione del satellite di RTV Capodistria non è un problema tecnico e finanziario come ci vogliono far credere bensì è un problema prettamente politico” la constatazione comune espressa in diversi interventi sfociati in un Comunicato nel quale oltre che a solidarizzare con le redazioni capodistriane ci si appella alle autorità di Slovenia, Italia e Croazia affinché trovino un’adeguata soluzione anche perché - si è sentito dire - l’affitto del satellite è pari a 260 mila euro, cifra irrisoria se sostenuta da tre stati che invece dimostrerebbero maturità finanziando una televisione realmente transfrontaliera.

Un appello come riferito dal presidente, Gianclaudio Pellizzer pure alle autorità diplomatiche italiane che diversi consiglieri hanno definito dormienti. ”Noi notiamo che c’è un silenzio per quanto riguarda le istituzioni italiani che sono presenti in Croazia come ambasciata e consolato e non vediamo coinvolte neanche istituzioni italiane a parte il fatto che tramite il Comitato di Coordinamento ci hanno decurtato i mezzi per il satellitare. Ho la percezione che non si riesca a cogliere molto bene quale sia la funzione dell’emittente televisiva per i connazionali, per la nostra esistenza e per la nostra sopravvivenza in queste terre anche perché noi siamo distribuiti a macchia di leopardo e quello che ci accomuna sono proprio i nostri mass media” ha affermato il presidente del Consiglio della minoranza italiana della Regione istriana non mancando di lamentare però anche una certa passività dei connazionali che forse proprio a causa delle continue batoste hanno perso la volontà di lottare.


Lionella Pausin Acquavita


Foto: MMC RTV SLO
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