Non sarà un due giugno come tutti gli altri per l’Italia: la festa della Repubblica, la giornata che, con la tradizionale parata ai fori imperiali celebra la decisione del paese di passare dalla monarchia alla forma di stato repubblicano, quest’anno è stata profondamente ridimensionata dall’emergenza Covid 19.
Niente manifestazioni, niente parata ai fori imperiali, anche se su Roma voleranno le Frecce tricolori dopo un tour che in queste settimane ha toccato tutta la penisola. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, deporrà una corona d’alloro presso l’Altare della Patria a Roma, un atto che quest’anno ricorda anche tutte le vittime dell’epidemia.
A sottolineare il richiamo all’unità e alla rinascita del paese nella ricorrenza di quest’anno, Mattarella, dopo la breve cerimonia a Roma, si trasferirà a Codogno, il comune del Lodigiano in cui lo scorso febbraio fu trovato il primo caso positivo in Italia. Un atto simbolico, nella regione che ha pagato il prezzo più alto nel corso dell’emergenza.
Il 2 giugno quest’anno è quindi diventato un’occasione per pensare alla rinascita del paese, in un momento molto delicato, a 24 ore dalla nuova fase che consentirà la libera circolazione nel paese fra regioni e l’ingresso dei cittadini dell’area Schengen. Proprio su questo punto il dibattito è ancora in atto, con contrasti a volte anche ruvidi fra governatori delle regioni e politici.
Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, ha auspicato una liberalizzazione senza differenziazioni fra regioni, per consentire a tutto il paese di ripartire, chiedendo però anche “risposte veloci e urgenti” per sostenere l’economia da parte del governo.
Non manca chi si smarca però, come il governatore leghista della Sardegna, Christian Solinas, che insiste sull’istituzione di controlli per sbarcare sull’isola: sembra tramontata l’idea del passaporto sanitario, che aveva scatenato le ire di altri governatori e del sindaco di Milano Beppe Sala, ma la regione insiste per un sistema di controlli che garantisca la sicurezza dell’isola.
E il 2 giungo sarà anche una giornata di protesta: dopo le manifestazioni nei giorni scorsi dei gilet arancioni, non autorizzate e contestate da gran parte delle forze politiche, sarà la volta di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, che hanno organizzato in molte città d’Italia dimostrazioni rispettose delle norme di distanziamento e delle regole di prevenzione, limitando le presenze. “Vogliamo una manifestazione sicura – ha detto la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni - e non vogliamo dare alcun alibi al governo per giustificare i suoi fallimenti. In piazza vi aspettiamo il 4 luglio, per una grande manifestazione nazionale”.


Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO