Centinaia di bombe d'aereo da esercitazione sono state trovate nel mare di Lisignano, nel meridione della penisola istriana. Erano state usate dall'aviazione da guerra dell'Armata popolare jugoslava per l'addestramento dei piloti e la simulazione di bombardamenti, ma poi mai rimosse dal fondale. Un esploratore subacqueo ha individuato centinaia di bombe d'aereo da esercitazione a Lisignano, nello specchio di mare antistante la zona di Marlera. Sono realizzate in calcestruzzo dunque senza carica esplosiva ma comunque dall'effetto devastante per l'ambiente naturale. I piloti degli aerei da combattimento dell'aviazione jugoslava le sganciavano dal cielo per simulare bombardamenti e cadendo causavano gravi danni sulle pittoresche spiagge della zona. Quelle finite in mare andavano a depositarsi sui ricchi siti archeologici subacquei e tra i relitti di tre imbarcazioni romane risalenti al Periodo Antico. Proprio nella zona di Marlera e' attivo un poligono militare. Dunque, stando all'opinione degli esperti, un ecocidio in mare non solo per il danno all'ambiente ma anche per quello all'immagine turistica della zona. Tra l'altro il fondale in questione viene spesso visitato dagli appassionati delle esplorazioni subacquee. E non si riesce a capire come mai in tutti questi anni nessuno si sia preoccupato di estrarre dal mare tali oggetti inquinanti e dannosi per la flora e la fauna marina. Il ritrovamento di ordigni non e' un fenomeno del tutto nuovo nel comprensorio polese. Nel 2018 nell'ex zona militare di Vallelunga alle porte di Pola erano state casualmente trovate 5-6 tonnellate di materiale bellico inesploso, residuo della seconda guerra mondiale. La bonifica dell'area e' tuttora in corso.

Valmer Cusma

Foto: Reuters
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