Nell’anno in cui ci si sta preparando al nuovo censimento arrivano dati preoccupanti dall’Istituto di statistica che realizza ogni 4 anni e su commissione della Camera di commercio nazionale una ricerca per individuare forza lavoro e nuove professionalità. Il paese registra 200 mila gli abitanti in meno rispetto a qualche anno fa. In pratica è sparita una città della grandezza di Spalato oppure, per fare un altro paragone, un’intera Regione istriana! Regione istriana che, se escludiamo la capitale, è unica a vantare però un bilancio demografico positivo. Stando ai dati forniti, la popolazione istriana in quest’ultimo decennio sarebbe aumentata di mille unità. 17 mila invece le persone in più a Zagabria che oggi conta 807 mila abitanti, ma è pure il fulcro dell’attività economica-commerciale e produttiva del paese. Leggendo le valutazioni, dopo aver superato quota 800 mila -nel 2016- la capitale sta pian piano crescendo a scapito delle aree circostanti. Crescita minore, ma pur sempre positiva per l’Istria, dove dopo il grande flusso di emigrazione economica degli anni '90, ora si propende per quella quotidiana, ma dove comunque è forte - e forse non percepibile dai dati statistici - il numero reale di immigrati interni, quelli provenienti dalle altre aree del paese.
Tra le aree che registrano cali preoccupanti, ci sono la Contea di Osijek-Baranja con meno 33 mila, seguita da Sisak-Moslavina con un meno di 27 mila, ma registra 12 mila persone in meno pure la Regione Litoraneo-montana, quella di Fiume e Quarnero, e addirittura 900 abitanti in meno, sempre rispetto a dieci anni fa, nella ricca, turistica e tanto decantata area di Dubrovnik/Ragusa. Gli esperti dicono che andando avanti di questo passo nel 2051, la Croazia potrebbe registrare un calo demografico di almeno un milione di persone.
Lionella Pausin Acquavita

Foto: Reuters
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