Alcune persone lamentano veri e propri disturbi fisici, come fastidiosi mal di testa o di schiena, altri ancora subiscono l'acuirsi dei dolori reumatici. Da che mondo è mondo, il cattivo tempo ci indispone contro tutti. Con la pioggia stiamo davvero peggio. La colpa è di un ormone che si chiama Acht, infatti, quando sopraggiungono le perturbazioni, l'ipofisi, che sta nel nostro cervello, ne produce di più, col risultato che aumenta l'ansia. Diminuisce invece la produzione di endorfine e si abbassa così la nostra soglia del dolore, innescando il riacutizzarsi di mialgie, dolori alle ossa e cefalee.

Lo stesso avviene con le nostre ossa: quando la temperatura scende sotto i 10 gradi centigradi, l'aumento dell'umidità determina una variazione nella viscosità del liquido sinoviale che è il lubrificante delle giunture ossee. Il risultato è che le articolazioni si gonfiano e avvertiamo effettivamente dolore. In particolare, queste reazioni fisiologiche risultano particolarmente fastidiose per anziani, malati di artrite reumatoide o chi ha subito un trauma osseo. Confermata dunque la famosa credenza delle nostre nonne secondo cui, quando abbiamo male alle ossa, pioverà di sicuro. Non solo, i fenomeni atmosferici contraddistinti da brusche variazioni, determinano una caduta delle difese immunitarie dell'organismo e un aumento della virulenza di funghi, batteri e virus. Quando invece splende il sole tutto torna al suo posto, gli ormoni si placano e l'umore migliora. Di meteoropatia soffre ogni terza persona della terra, ma poche si rivolgono ai medici per alleviare questo vero e proprio disturbo.

E le nostre case non sono un rifugio sicuro, infatti, sono sempre più ermetiche e il riscaldamento, come del resto l'aria condizionata d'estate, ci costringono a vivere in una sorta di bolla, una campana innaturale e ci stanno rendendo ancora più vulnerabili al fenomeno in quanto impreparati ad affrontare gli sbalzi di temperatura. Un'altra componente è lo stress, la sindrome da temporale, ad esempio, colpisce di preferenza in persone stressate, stanche o ansiose.

Per alleviare almeno in parte a questo circolo vizioso di malessere che, può portare a patologie ben più invalidanti di un semplice status non ottimale, dobbiamo fare un passo indietro e concederci una pausa. Fare esercizio fisico, magari all'aria aperta e, riposare, una buona dose di sonno spesso risulta rigenerante.

Corrado Cimador

Foto: Shutterstock
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