Precisazioni dalla Slovenia dopo che il comitato direttivo preposto a livello Europeo per la distribuzione dei vaccini ha rilevato che la ripartizione disuguale è stata causata dagli stati stessi.
Il Ministero della Salute fa sapere che inizialmente era stato deciso di non effettuare un'ordinazione aggiuntiva presso la Pfizer in quanto si contava sul vaccino della AstraZeneca, di cui si era in attesa dell'approvazione a livello comunitario e si contava anche su una rapida autorizzazione de parte dell'EMA per il vaccino in questione, poi arrivata a fine gennaio. Il Ministero aggiunge che la Slovenia ha deciso di ordinare tutti i possibili quantitativi dopo il cambio alla guida del dicastero stesso. La Slovenia si è assicurata 936 mila dosi Pfizer dal primo contratto e 912 mila dosi dal contratto aggiuntivo. Al momento è ancora in attesa di un terzo contratto per ulteriori 410.700 dosi. Il Ministero della Salute aggiunge infine che la Slovenia è interessata a tutte le dosi eventualmente non richieste da altri paesi.
Stamane, intanto, incontro virtuale tra il presidente del consiglio europeo, Charles Michel, e i premier dei sei paesi che la scorsa settimana avevano firmato una lettera congiunta, poi inviata alle istituzioni comunitarie, oltre allo stesso Michel anche alla presidente della commissione, Ursula von der Leyen, chiedendo la convocazione urgente di un vertice Ue per discutere delle enormi disparità che esistono, come rilevato nella missiva, proprio nella distribuzione dei vaccini anticovid. L'incontro odierno è stato confermato dall'ufficio stampa del consiglio europeo. Non si hanno al momento informazioni sui contenuti del confronto.

Delio Dessardo

Foto: Reuters
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