La polizia croata ha emesso dunque il mandato d’arresto per Zoran Mamić dopo che la magistratura ha dichiarato la sua latitanza. L’ex allenatore con doppia cittadinanza si è rifugiato in Bosnia ed Erzegovina, sua seconda patria, e dove avrebbe trovato asilo pure il fratello, Zdravko. Entrambi – ricordiamo - sono stati giudicati colpevoli di malversazioni, abuso d’ufficio e per aver sottratto al club 15 milioni di euro provenienti dalle cessazioni dei giocatori nel lungo periodo al comando della Dinamo Zagabria.
Zdravko Mamić avrebbe voluto scontare la pena proprio in Bosnia ma lunedì il Tribunale conteale di Zagabria ha respinto la sua richiesta. Con il mandato d’arresto internazionale le forze di polizia dei paesi aderenti all’Interpol sono obbligati ad arrestare e garantire l’estradizione della persona condannata, non così la Bosnia ed Erzegovina che non ha l’obbligo di estradizione per i propri cittadini. Comunque, se le cose non cambieranno da fattori eccezionali quali un’amnistia e se la sentenza definitiva non sarà annullata da eventi eccezionali quali un ricorso - e successivo verdetto favorevole - alla Corte Costituzionale, i fratelli Mamić dovranno rimanere confinati nella loro patria d’origine per lunghissimi anni. Come spiega la stampa croata, l’estinzione della pena per decorrenza dei termini per reati come quelli del duo Mamič arriva solo dopo 15 anni e così Zdravko dovrà rimanere in Bosnia fino al 2041 e Zoran almeno fino al 2036.


Lionella Pausin Acquavita

Foto: Reuters
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