Foto: Barbara Costamagna
Foto: Barbara Costamagna

Dopo anni di attesa sembra poter diventare realtà la creazione di un ufficio per il bilinguismo, ha annunciato il presidente della Can costiera Alberto Scheriani durante la riunione del consiglio. Si tratterebbe di un comparto che dovrebbe affiancare l’istituzione della minoranza in questo ambito di competenza.

“Siamo riusciti a dimostrare che il bilinguismo non si attua come si deve sul territorio”, ha detto Scheriani spiegando che “dopo diverse discussioni con il governo, il ministero dell’interno e l’ufficio nazionalità; con gli ungheresi è stato stilato un documento e sembra che ora si sia finalmente in dirittura di arrivo. Per assumere, però, il personale necessario bisogna modificare la pianta organica della Can costiera, perché un ufficio per il bilinguismo autonomo non è possibile e quindi l’unica possibilità è farlo rientrare all’interno della struttura già presente. Si tratterebbe, in realtà, di impiegare prossimamente tre nuovi profili: un collaboratore professionale su progetto (sino al 2024) che si occuperà della base economica e due traduttori a tempo indeterminato. Approvate, perciò, le bozze dei bandi per i posti di lavoro che saranno pubblicati nelle prossime settimane; come luce verde è stata data alla classifica dei progetti imprenditoriali proposti per la seconda chiamata dei fondi per l’imprenditoria, che saranno suddivisi tra i selezionati in base al punteggio ottenuto e alla disponibilità ad accettare o meno la parte di somma residua rimasta dalla prima chiamata.

Le consigliere Nadia Zigante e Manuela Rojec hanno aperto una discussione sui criteri utilizzati per capire la ricaduta di questi progetti sulla comunità nazionale, cosa che da quanto emerso è attualmente difficilmente valutabile e quindi secondo alcuni dei presenti sarebbe da verificare nelle sedi preposte quale strada potrebbe essere percorsa per trovare dei metri di valutazione soddisfacenti.

In chiusura è stata ribadita la richiesta a tutte le istituzioni della CNI di presentare delle idee progettuali che poterebbero essere inserite nell’ambito dei fondi europei e statali.

Barbara Costamagna