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Torna la paura di attacchi terroristici di matrice islamica anche negli Stati Uniti. A due mesi dal ritiro precipitoso degli Stati Uniti dall’Afghanistan, a lanciare l’allarme è stato il vicesegretario alla difesa americano, Colin Kahl, che, parlando Senato, ha sottolineato come le formazioni jihadiste in Afghanistan potrebbero essere in grado di colpire anche al di fuori del paese nel giro di sei mesi.
Al centro delle attenzioni dei servizi c’è la cosiddetta “Isis K”, ramo dello Stato islamico della provincia del Khorasan, regione dell’Afghanistan che si estende anche in Pakistan, Turkmenistan, Tagikistan, Uzbekistan e Iran. Il gruppo sarebbe autore di vari attenti contro gli Sciiti e gli occidentali nel paese, e non riconosce il potere dei Talebani, che, secondo Kahl, potrebbero non essere grado di tenere sotto controllo i gruppi jihadisti dello Stato Islamico.
“La comunità dell'intelligence - ha detto il funzionario del Pentagono - valuta che sia l'Isis-K sia al Qaeda abbiano l'intenzione di condurre operazioni esterne, anche contro gli Stati Uniti, ma non ne hanno attualmente la capacità”. L'Isis-K potrebbe però raggiungere tale capacità in qualunque momento, ha aggiunto, “tra sei o dodici mesi, mentre al Qaeda tra uno o due anni”.

Alessandro Martegani