Il premier Janez Janša è intervenuto all'udienza della commissione parlamentare d'inchiesta, incaricata di accertare eventuali responsabilità politiche per quanto attiene le misure varate dall'esecutivo durante l'epidemia. Janša ha respinto le accuse che il governo non avrebbe agito in modo appropriato per arginare il diffondersi dell'epidemia e rigettato le tesi dei parlamentari dell'opposizione che il governo non avrebbe tenuto conto dei suggerimenti del gruppo di esperti e non avrebbe ascoltato gli avvertimenti degli stessi sull'inadeguatezza dei test rapidi, forniti dalla Majbert Pharma. Janša ha risposto che a richiedere l'esecuzione dello screening per rilevare la presenza del virus è stato l'Istituto nazionale di salute pubblica, il gruppo consultivo per il controllo della diffusione dell'epidemia e il Ministero della Salute. Alla domanda se fosse a conoscenza dell’inaffidabilità dei test rapidi, come evidenziato dai verbali del gruppo di esperti, Janša ha risposto che è generalmente noto che i test antigenici sono meno affidabili, per questo motivo è stato deciso, in caso di positività, di eseguire anche il test PCR o molecolare più affidabile. Janša ha inoltre negato di aver preso lui la decisione di convalidare l'utilizzo dei test della Majbert Pharm, che sarebbero stati avvallati dal Laboratorio nazionale per la salute, l'ambiente e l'alimentazione. Sui motivi della recente decisione del governo di mettere al bando le mascherine di stoffa e di utilizzare solo quelle chirurgiche e le FFP2, Janša sarcasticamente ha risposto: "gli esperti che voi difendete all'inizio hanno consigliato di starnutire nell'incavo del braccio. Ad ogni modo e meglio di niente, comunque oggi disponiamo di un numero sufficiente di dispositivi di protezione". Sul perché inizialmente il Ministero della Salute ha dato la priorità all'acquisto del vaccino AstraZeneca più economico rispetto al siero Pfizer/BioNTech, Janša ha spiegato che il gruppo di esperti presso il Ministero della Salute, istituito dall'ex ministro della Salute Tomaž Gantar nell'estate del 2020, lo aveva disposto quando non esisteva ancora un vaccino. E non solo perché era più economico ma perché all'epoca sembrava sarebbe stato il primo vaccino ad essere approvato dall'Agenzia europea per i medicinali. "Per questo però, ha detto il Premier, "non possiamo incolpare il ministro Gantar" - e ha aggiunto -"quando occupavo la carica ad interim di ministro della salute, non appena appreso che l'Ema avrebbe approvato prima il vaccino Pfizer/BioNTech ho subito ordinato al dicastero di cambiare strategia e di ordinare tutti i vaccini disponibili, indipendentemente dal prezzo". Secondo Janša, anziché cercare ragioni per una scarsa vaccinazione bisogna lavorare per fare in modo di aumentarla. "L'unico modo per uscirne e salvarci da questo incubo è la vaccinazione", ha detto Janša. Alla domanda perché il governo non tiene conto dell'opinione degli esperti e vara provvedimenti non dando alle persone il tempo di adeguarsi, Janša ha assicurato che il governo tiene conto del giudizio degli esperti, ma deve anche tener conto di altri fattori, citando il caso in cui la chiusura delle scuole era invocata dagli esperti sanitari e contrastata dal settore educativo. Red

Foto: DZ/Sara Peklenik
Foto: DZ/Sara Peklenik