Zagabria. Foto: AP
Zagabria. Foto: AP

La previsione fatta dal capo dell’unità di crisi della Regione istriana, Dino Kozlevac, si sta concretizzando. "Il conto da pagare arriverà nei prossimi giorni", aveva detto, riferendosi alle festività di fine anno che nonostante la cancellazione dei tradizionali eventi pubblici nella penisola, sono trascorse in un clima di spensieratezza che ha fatto dimenticare a tanti le principali regole igienico-sanitarie. E così in regione si registra oggi un nuovo picco di infezioni. Dei quasi 590 tamponi analizzati, 189 risultano positivi mentre all’ospedale di Pola - dove sono in cura 74 pazienti di cui 8 collegati al respiratore - una persona di 67 anni ha perso la sua battaglia con il corona virus. “Urgono nuove e più rigorose misure”, il mantra ripetuto in questi giorni dalla task force anti Covid istriana e che sembra si stia allargando pure ad altre contee croate specie in quelle di Spalato e Dubrovnik-Ragusa, dove ieri è stato registrato il record di infezioni da marzo 2020 in qua. Anche gli esperti della Regione litoraneo-montana auspicano un irrigidimento delle regole. L’area di Fiume e dintorni registra oggi tre nuove vittime e 417 nuovi contagi. A complicare la situazione nel Paese, la conferma del primo caso di flurona, l’infezione contemporanea da influenza stagionale e Covid, segnalata ieri a Zagabria mentre si attende con preoccupazione il rientro dell’alto numero di croati che - approfittando delle festività e vacanze scolastiche - hanno invaso i centri sciistici dei paesi vicini e che potrebbe portare ad un nuovo incremento di ammalati Covid.


Lionella Pausin Acquavita