Foto: Reuters
Foto: Reuters

Ieri su 10.246 test PCR processati in Slovenia sono state confermate 5.164 nuove infezioni da Coronavirus, pari al 50,4% sul totale. Rispetto a lunedì scorso, quando la quota dei contagi era del 45,3%, sono stati individuati 1.771 positivi in più. Si tratta del numero più alto registrato dall’inizio della pandemia. Sino ad ora il record era stato raggiunto lo scorso 3 novembre con 4518 infezioni, quando però la variante Omicron non si era ancora affacciata sul continente europeo.

Secondo l'Istituto nazionale di sanità pubblica (NIJZ), ci sono attualmente 39.906 infezioni attive in Slovenia e la media dei contagi sui sette giorni è di 3.891. La media settimanale dei casi confermati è superiore a 257, mentre negli ultimi 14 giorni è pari a 1879 ogni 100.000 abitanti.

Lunedì sono stati eseguiti anche 108.800 test rapidi, i cui risultati positivi saranno verificati oggi con i test PCR. 553 i ricoveri nei reparti Covid ordinari e 160 quelli nelle terapie intensive. 3 i decessi riconducibili al Covid-19.

Sempre secondo l’istituto nazionale di sanità pubblica, 1.253.566 persone sono state vaccinate con una dose di vaccino Covid-19 e 1.195.522 con tutte le dosi.

Ancora troppo poche per riuscire a fronteggiare questa ondata, tanto che ieri il ministro della salute Janez Poklukar ha presentato la campagna vaccinale a tappeto che si terrà dal questo giovedì 13 gennaio a sabato 15 gennaio; con i centri vaccinali aperti dalle 8 alle 20 di sera per immunizzare tutti coloro che si presenteranno senza bisogno di prenotazione.

Durante la trasmissione televisiva “Odmevi” il ministro ha detto che per ora la vaccinazione obbligatoria non è motivo di discussione né tra gli esperti né in altri ambiti. In ogni caso la vaccinazione rappresenta l’unico modo di proteggersi dai danni a breve e lungo termine che può causare l’Omicron a tutte le età e per questo resta valido l’invito ad aderire alla campagna vaccinale.

Barbara Costamagna