Foto: HUB vaccinali in Slovenia (Ministero della salute)
Foto: HUB vaccinali in Slovenia (Ministero della salute)

La Slovenia è colorata di rosso scuro, che indica un'incidenza dei nuovi casi in forte aumento (oltre 500 ogni 100mila abitanti negli ultimi 14 giorni) dallo scorso 23 settembre. Stando all'ultimo bollettino l'incidenza è 2387, più 245 rispetto al giorno precedente. I numeri dell'epidemia, anche a causa della variante Omicron molto più contagiosa, galoppano. Dai 7.420 casi di martedì, record assoluto, si è passati comunque ai 6.855 di mercoledì, oltre 300 quelli confermati nei comuni costieri, 203 a Capodistria, 55 a Pirano, 43 a Isola e 7 ad Ancarno. Restano stabili gli ospedalizzati anche se l'età media dei ricoverati è scesa di molto, basti pensare che i pazienti più giovani hanno 16 e 18 anni.

A livello nazionale sono tornate le giornate vaccinali che andranno avanti fino a sabato. Somministrazioni senza prenotazione presso i centri vaccinali aperti dalle 8 alle 20, con le dovute pause. Nel Litorale i centri sono operativi presso i locali Poliambulatori e l'Ospedale di Isola. La direttrice sanitaria della casa di sanità di Capodistria Ljubica Kolander Bizjak.
"Ma io spero che la gente cominci a pensare, che cominci a capire che la vaccinazione è l'unica arma che abbiamo contro questa epidemia e che si vaccini."
Vengono vaccinati anche i bambini, qui è necessaria la prenotazione, ma l'interesse è molto scarso. "Quelli da 5 ai 12 anni sono stati vaccinati molto pochi" rileva la dottoressa Kolander Bizjak "spero che anche i genitori capiscano che questo è un sistema che permette ai bambini di essere a scuola, senza quarantene, senza DAD, senza che possono giocare insieme così che li fanno vaccinare molti di più che adesso." (ld)