Foto: BoBo
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Nessun dubbio per Felice Žiža. Il deputato e la sua squadra hanno già le firme necessarie per correre alle prossime elezioni. Le voci che arrivano dagli ambienti che lo sostengono dicono che i moduli raccolti vanno ben oltre a quelli necessari e che l’appoggio è arrivato anche da parte di una serie di carismatiche figure della comunità di tutti e quattro i comuni. La convinzione è quella di aver lavorato bene e di aver ottenuto una serie di risultati invidiabili. Il 24 aprile si chiederà, quindi ai connazionali di dare luce verde per continuare sulla strada tracciata.

L’agguerrita opposizione al deputato, nata intorno al gruppo Facebook “Unitarietà – Insieme”, intanto è pronta a dare battaglia. Oramai sono state quasi raccolte le firme necessarie per presentare il controcandidato. Resta l’incertezza sul nome. A quello di Ondina Gregorich Diabaté, data come possibile contendete di Žiža, già alcune settimane fa, si sono affiancati anche quelli di Maurizio Tremul, Clio Diabaté e Luka Juri. Quello che sembra praticamente certo è che solo uno di essi scenderà in campo. Ora si sta valutando chi potrebbe dare maggiore filo da torcere a parlamentare uscente. Il dubbio sembra essere se privilegiare una figura con una base di elettori di partenza minore (ma anche con un numero di potenziali oppositori più piccolo) o se puntare su qualcuno di più conosciuto. I più accreditati, così, sembrano essere la Gregorich e Tremul. La prima, proprio in queste settimane è stata coinvolta in una burrascosa polemica con Alberto Scheriani, figura di primo piano della minoranza a Capodistria ed aperto sostenitore di Žiža; mentre il secondo da tempo contesta vivacemente le scelte del deputato, tanto che ultimamante lo ha persino invitato a seguire le modalità che lui stesso usa da sempre per guidare l’Unione Italiana.

Per il resto non ci sono, per ora, altre notizie sull’eventuale raccolta di firme per ulteriori candidature, ma solo qualche fantasiosa speculazione su roboanti nomi che potrebbero scendere in campo, su cui però non c’è alcun riscontro oggettivo.

A poco più di quaranta giorni dal voto nessuno ancora parla di programmi, se ne discuterà nelle prossime settimane, quando le candidature verranno presentate ufficialmente. Difficilmente, comunque, da questa campagna elettorale potrà uscire un copernicano ripensamento della politica minoritaria. In ogni modo ci saranno delle novità. Questa volta si parlerà molto di più di politica nazionale: dell’appoggio al governo Janša e dei rapporti tra minoranza e partiti. La polemica non mancherà nemmeno sulla denominazione “Istria slovena” che le amministrazioni comunali vorrebbero dare a questa regione. Il confronto si preannuncia serrato e senza esclusione di colpi. Del resto, i contendenti hanno riposto da tempo nel fodero il fioretto per brandire la scimitarra.

Stefano Lusa