Foto: Reuters
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"Faremo tutto il possibile per assicurare che gli autobus arrivino a Mariupol oggi e carichino le persone che non hanno ancora lasciato la città". Lo ha detto la vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk, annunciando che "sono stati concordati corridoi per la consegna degli aiuti umanitari e l'evacuazione delle persone dalla città di Melitopol e per un convoglio di persone con mezzi propri dalla città di Energodar a Zaporizhzhya".
Il capo del Centro di gestione della difesa nazionale russa - al contempo - accusa gli ucraini di sparare contro gli edifici residenziali a Kharkiv, impedendo ai civili di lasciare la città per vie sicure.
Intanto nella notte l'esercito russo ha sparato proiettili al fosforo nella regione di Donetsk. 11 i feriti, di cui 4 bambini. Il sindaco di Irpin, nei pressi di Kiev, ha riferito che metà della città è stata distrutta, ora è però sotto il pieno controllo ucraino. A Dnipro sono stati completamente distrutti depositi di greggio. Un video, pubblicato sui social, mostra le truppe ucraine guadagnare terreno rispetto alle forze russe vicino alla città settentrionale di Chernihiv. Mosca ha comunque annunciato di volersi concentrare sul Donbass, dove si segnala un ammassamento di truppe russe, ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "E a questo ci stiamo preparando", ha precisato. Zelensky ha anche affermato di non credere agli annunci russi in merito a una de-escalation in alcune regioni.
Il portavoce del Pentagono, John Kirby, ha affermato che nelle ultime 24 ore è stato segnalato "un riposizionamento di una piccola percentuale delle truppe russe nella zona di Kiev". Si presume che "alcune di queste si stiano riposizionando in Bielorussia. Ma soltanto una parte - ha sottolineato - perché se i russi si stessero veramente ritirando, le avrebbero spostate tutte". Sempre secondo il Pentagono, i russi hanno iniziato il ritiro anche dalla zona della centrale nucleare di Chernobyl.


E. P.