Foto: EPA
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L'odissea di Mirela Čavajda di Zagabria si concludera' in un ospedale sloveno dopo che in Croazia ha incontrato solo muri di cemento armato nella sua richiesta di interruzione della gravidanza, motivata dal tumore al cervello di cui e' affetta la creatura che porta in grembo. Le spese dell'aborto assistito andranno a carico dell'Istituto nazionale di salute pubblica. Mentre al Parlamento croato oggi si dovrebbe votare la nuova Legge sull'interruzione della gravidanza, Mirela Čavajda di Zagabria, il cui dramma di vita sta avendo un forte impatto sull'opinione pubblica nel paese, ha deciso di ricorrere a un ospedale sloveno per l'aborto assistito. Porta in grembo una creatura affetta da una forma progressiva di tumore al cervello, una diagnosi arrivata dopo la decima settimana di gravidanza. Pertanto per potersi sottoporre all'interruzione della gravidanza in Croazia ha dovuto interpellare i comitati etici degli ospedali abilitati, che hanno sempre risposto "no". La sua odissea e' diventata di dominio pubblico e sulla vicenda si sono pronunciati gli enti e le associazioni della societa' civile che sostengono il diritto della donna all'interruzione della gravidanza, soprattutto nella situazione in cui e' venuta a trovarsi Mirela Čavajda. E in diverse citta' si sono svolti comizi di appoggio, tra cui Pola. Si sono sentiti slogan piuttosto duri nei confronti del governo accusato di violare apertamente il diritto della donna all'assistenza sanitaria. Vere e proprie picconate all'indirizzo del Ministro della Sanita' Vili Beroš per le sue parole secondo cui nel caso il parto si concludesse bene bisognerebbe tentare di curare il bambino. "Naturalmente" cosi' ancora il Ministro, "nessuno e' in grado di garantire che le cure avranno successo". E per un bambino nato con un tumore progressivo al cervello si possono facilmente immaginare quali siano le prospettive di vita. Sulla Via crucis della donna si e' pronunciato pure il Capo dello stato Zoran Milanović, sostenitore del diritto all'aborto pero' non dell'obiezione di coscienza dei medici. "Tuttavia'" aggiunge Milanović "esistono tante cliniche esterne dove si possono eseguire tali interventi, naturalmente a spese dello stato". Tornando al parlamento, la nuova legge sull'interruzione della gravidanza trova forte opposizione dagli schieramenti di destra, arroccati su posizioni ultra conservative, con il sostegno della Chiesa croata.

Valmer Cusma