Giorgia Meloni (Foto: Reuters)
Giorgia Meloni (Foto: Reuters)

Giorgia Meloni si conferma la protagonista della campagna elettorale in Italia, una campagna vissuta, nonostante la posta in palio, con un interesse relativo da parte dei cittadini, e dominata da fatti di cronaca, come le rivelazioni sui finanziamenti russi alle forze politiche in Europa, ma anche da temi come la guerra in Ucraina, la crisi energetica, e da cavalli di battaglia come la difesa del reddito di cittadinanza parte dei 5 Stelle, la lotta all’immigrazione clandestina per la Lega, l’eredità del governo Draghi per Pd e Azione.
In ogni caso però la protagonista rimane sempre lei, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e ora anche del centro destra, possibile nuova Presidente del Consiglio se le cose dovessero andare come gran parte dei sondaggi dicono, e obiettivo di feroci critiche a parte dalla stampa internazionale.
Episodi come il mancato voto di Fratelli d’Italia e Lega sulla mozione contro il governo ungherese di Orban, ma anche le posizioni sovraniste di Fratelli d’Italia, oltre alla presenza nel partito di esponenti che si rifanno più o meno esplicitamente alla tradizione fascista, hanno attirato su Giorgia Meloni l’attenzione dei giornali europei e internazionali.
L’ultimo in ordine di tempo a occuparsi della presidente di Fratelli d’Italia, dopo il Financial time, che pur esprimendo riserve su Giorgia Meloni ne sottolinea la distanza da Salvini, accusato di essere “filorusso”, e il Guardian, che sottolineava la volontà di Meloni di diventare una leader europea di una destra radicale, è stato il settimanale tedesco “Stern” che ha dedicato la copertina a Giorgia Meloni, definita “La donna più pericolosa d'Europa”.

La postfascista Giorgia Meloni può vincere le elezioni in Italia con l'aiuto degli amici di Putin.

Stern

“La postfascista Giorgia Meloni – dice il giornale - può vincere le elezioni in Italia con l'aiuto degli amici di Putin. Si presenta come cristiana, moderna e innocua – aggiunge il giornale – ma allo stesso tempo vuole trasformare l'Italia in uno stato autoritario, se vincerà le elezioni”.
Accuse rinviate al mittente dalla diretta interessata, che invece negli ultimi giorni ha sottolineato la volontà di dialogare con l’Europa e ha anche contestato apertamente l’alleato Matteo Salvini, che aveva proposto uno scostamento di bilancio per intervenire contro l’aumento dei prezzi.
In questo clima il centrodestra si prepara alla manifestazione unitaria di piazza del Popolo di questa sera, in cui prenderanno la parola Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Maurizio Lupi.
Sempre a piazza del Popolo, ma domani, chiuderà la campagna per il Pd Enrico Letta, mentre Giuseppe Conte chiuderà a Piazza Santi Apostoli. Carlo Calenda radunerà i suoi sostenitori domani al Gianicolo, anche se la sfida un po’ per tutte le forze politiche rimane soprattutto quella della rete, dove si combatterà a suon di slogan e proposte probabilmente anche dopo la fine della campagna elettorale.

Alessandro Martegani