Foto: Reuters
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Si chiama Luigi Antonio Pennelli, è originario di Acquaviva delle Fonti e residente nella vicina Sammichele di Bari, il giovane accusato di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. È stato arrestato e portato in carcere. Si ritiene che l'uomo appartenga all'organizzazione terroristica suprematista statunitense 'The Base', ma in Italia agiva da solo.

Secondo i pm il materiale in possesso del giovane aveva delle allarmanti similitudini con quello utilizzato da Payton Gendron, il 18enne autore della strage di Buffalo del 14 maggio 2022 che ha assassinato 10 persone ferendone 3.

L'indagine è stata avviata nel 2021, dopo una segnalazione della Digos di Bari, a seguito di un monitoraggio sul web sugli ambienti suprematisti di estrema destra. In questo modo era stata scoperta una chat di Telegram, collegata al canale 'Sieg Heil', sulla quale spesso si collegava l'indagato, diffondendo materiale di propaganda antisemita e di matrice nazionalsocialista.

Tra questi contenuti anche un video in cui minacciava di morte la senatrice Liliana Segre. Il ragazzo aveva quindi creato un gruppo di 3-4 membri e si proponeva di eseguire azioni violente, anche con armi che possedeva in casa, come una carabina, una pistola a pallini, una balestra, armi da taglio e mazze.

Nella chat spiegava di essere in grado di procurarsi altre armi rubandole, acquistandole sul mercato nero o aggredendo guardie giurate. Sulle armi e sulle custodie erano inoltre stati incisi i nomi di suprematisti responsabili di attacchi terroristici, come Traini, Breivik e Tarrant.

Le investigazioni, secondo l'accusa, hanno permesso di interrompere l'azione criminale del giovane suprematista radicalizzatosi attraverso il web, entrando in contatto con il leader della già citata organizzazione terroristica che, considerandolo parte del disegno terroristico collettivo, lo ha indottrinato per diffondere valori, schemi ed obiettivi del sodalizio anche in Italia, in modo che il giovane proseguisse nell'attività di proselitismo sul territorio nazionale.

Davide Fifaco