Foto: Reuters
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Sergej Lavrov ha sottolineato che la cooperazione con l'Occidente sulla sicurezza europea non potrà essere ripresa in un futuro prevedibile. Ma "se e quando l'Occidente capirà che è meglio coesistere sulla base di fondamenta concordate, ascolteremo quello che hanno da proporre". Per riprendere un dialogo diplomatico con l'Unione europea la Russia deve capire "quando delle persone sensate appariranno nella diplomazia europea" e citato a riguardo un'affermazione dell'Alto rappresentante per la politica estera della Ue, Josep Borrell, secondo cui "il conflitto deve finire con la vittoria dell'Ucraina sul campo di battaglia". "Questo la dice lunga sulla diplomazia europea" - ha aggiunto il ministro degli Esteri russo. Lavrov ha ribadito che ogni proposta di soluzione diplomatica è bene accolto, come pure ogni proposta di contatti da parte degli Stati Uniti con la Russia, compreso un eventuale incontro tra i presidenti Joe Biden e Vladimir Putin, e proseguito - "Finora però non abbiamo sentito alcuna proposta". Il Ministro degli esteri russo nel ricordare com'è stata creata la Nato, dal suo "sconsiderato allargamento" e dai "problemi" dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, ha detto che per tornare a un vero dialogo, Washington deve accettare di discutere le due proposte sulla sicurezza in Europa presentate un anno fa da Mosca.
Lavrov, infine, ha rivolto un nuovo affondo contro Papa Francesco, colpevole di critiche ingiuste contro la Russia. "Il Pontefice dice di volere mediare sull'Ucraina ma recentemente ha fatto delle dichiarazioni non cristiane sulle crudeltà commesse in particolare da membri di due nazionalità della Russia, cioè i Ceceni e i Buriati. Il Vaticano ha detto che ciò non si ripeterà e che probabilmente c'è stato un malinteso, ma questo non aiuta ad aumentare l'autorità dello Stato pontificio", ha aggiunto Lavrov.

Corrado Cimador