Garantirà più sicurezza energetica collegando tre sistemi" ha spiegato il premier Golob. Orban dal canto suo ha auspicato che i lavori possano proseguire con l'allungamento dell'opera fino all'Italia, con la realizzazione di un parallelo gasdotto. "Così - ha spiegato - l'Ungheria avrebbe accesso a ulteriori fonti alternative di gas e diminuirebbe la dipendenza dalle fonti russe". Oggi è un giorno importante perché stiamo ultimando un investimento che richiedeva 30 anni di lavoro. Non è arrivato troppo presto, è arrivato proprio al momento giusto. È arrivato in un momento in cui l'Europa ha bisogno della stabilità delle sue reti energetiche a causa alla situazione attuale in Ucraina, ed è arrivato al momento giusto in modo che l'Europa sia in grado di realizzare la tanto attesa transizione verde", ha dichiarato Golob durante la conferenza stampa. Il progetto della costruzione della linea di trasmissione 2x400 kilovolt è stato concluso a giugno per un costo complessivo di 160 milioni di euro dei qual 48 assegnati con i fondi europei. “Il nuovo collegamento è l’ultimo che mancava per collegare la Slovenia e l’Ungheria con i restanti paesi” ha detto Golob. Orban ha inoltre sottolineato che è necessario fare il possibile per collegare i due paesi a tutti i livelli, puntando chiaramente al gasdotto fino all’Italia con il quale l’Ungheria sarebbe in grado di accedere a fonti alternative di gas. Una proposta, quella della connessione con l'Italia, che trova il sostegno di Lubiana. "Abbiamo qualche divergenza sulle modalità della realizzazione e sull'ampiezza dei lavori" tuttavia il presidente del governo sloveno Golob ha detto di ritenere che si possa "completare l'opera o arrivarci molto vicino" entro la fine del mandato dell'attuale governo. I negoziati per la costruzione dell’interconnessione ad alta tensione che collega direttamente Slovenia, Ungheria e Croazia hanno preso il via negli anni 90, il nuovo collegamento internazionale garantirà così un funzionamento più stabile e affidabile del sistema elettrico e contribuirà a un collegamento ancora più forte dei mercati sloveno, ungherese e croato al mercato interno comune europeo dell’elettricità.

Dionizij Botter

Foto: BoBo/Borut Živulovič
Foto: BoBo/Borut Živulovič