Foto: Reuters
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In Lituania è iniziata la rimozione del Monumento ai caduti sovietico nel cimitero militare della capitale Vilnius. Le autorità lituane hanno iniziato a smantellare sei gigantesche statue di soldati sovietici, nonostante gli svariati appelli a non procedere arrivati da parte delle Nazioni Unite. “Lo faremo con rispetto” ha dichiarato il sindaco della città chiarendo che “le tombe e le lapidi non saranno toccate”, riferendosi ai soldati dell’Armata rossa morti nella Seconda Guerra Mondiale, poiché la rimozione riguarda solo le “statue di propaganda sovietica”.

Stanno smantellando dei colossi di granito alti sei metri che raffigurano soldati dell’esercito dell’Unione Sovietica, e dopo la loro rimozione dovrebbero venir trasferiti al Museo Nazionale Lituano, dove sono già state mandate altre incisioni e targhe di epoca sovietica.

Questa decisione ha causato una reazione forte da parte della Russia; infatti, la loro ambasciata in Lituania, ha affermato che “la rimozione delle sculture è il culmine del feroce desiderio del governo lituano di distruggere la memoria degli eroi che, a costo della loro vita, hanno liberato la Lituania e l’Europa dal nazismo” aggiungendo che “questa barbara presa in giro dei morti evoca solo un sentimento di profondo disprezzo e giustificata indignazione”.

La Lituania però rischia di entrare in conflitto anche con le Nazioni Unite, che oltre ad aver esortato l’Unione europea e i membri della NATO ad astenersi dall’abbattere il monumento, hanno richiesto più volte alle autorità lituane di non procedere con l’operazione.

B.Ž.