Foto: Reuters
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"L'albero si addobbava la Vigilia, il 24 dicembre, si comprava perché non c'erano alberi finti, oppure si andava nei boschi vicini e si prendeva il ginepro. Quando finivamo l'albero facevamo il presepe, andavamo un giorno prima a prendere il muschio anche nel bosco e lo lasciavamo un giorno ad asciugare. Poi mettevamo le varie statuine, uno specchio dove potevano bere l’acqua le pecorelle, avevamo le galline, il pastore, il cane che stava attento agli animali, i Re magi e un sentiero che arrivava fino a Gesù. Bambin Gesù lo mettevamo subito nel presepe, non aspettavamo Natale, anche se qualcuno attendeva la mezzanotte, noi lo mettevamo prima. La Vigilia si mangiava baccalà in bianco oppure in sugo, bisognava andare a comprarlo a Trieste perché qui non c’era; mangiavamo anche pesci fritti con la verza e radicchio, e come dolce le frittole con l'uva passa. Questa era la Vigilia e subito si andava a dormire perché il giorno dopo non si festeggiava come si fa adesso perché andavamo a scuola oppure a lavorare. Comunque festeggiavamo il pranzo di Natale, mia mamma faceva “el strucolo” con le noci e pinoli, il mandorlato duro bianco, si giocava a tombola e si guardava qualcosa in tv."