Foto: Reuters
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Xi Jinping e Volodymyr Zelensky al telefono hanno parlato della questione nucleare: "Tutte le parti interessate dovrebbero rimanere calme e sobrie, concentrarsi veramente sul futuro e sul destino di se stesse e di tutta l'umanità, e gestire e controllare congiuntamente la crisi", ha detto il presidente cinese.
Il Ministero degli Esteri di Pechino ha intanto fatto sapere che la Cina invierà "il rappresentante speciale del governo per gli Affari eurasiatici in Ucraina e in altri Paesi per avere una comunicazione approfondita con tutte le parti sulla soluzione politica della crisi ucraina".
Anche Zelensky ha poi nominato un ambasciatore dell'Ucraina presso la Repubblica popolare cinese. Il presidente ucraino ha definito "significativa" la telefonata con Xi: "Credo che questa chiamata, così come la nomina dell'ambasciatore dell'Ucraina in Cina, darà un potente impulso allo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali", ha scritto in un tweet.
Secondo il capo dello Stato cinese, "il rispetto reciproco di sovranità e integrità territoriale è la base politica delle relazioni Cina-Ucraina", che "hanno attraversato 31 anni di sviluppo e raggiunto il livello di partenariato strategico".
Pronta la reazione della portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: "Prendiamo atto della disponibilità cinese a compiere sforzi per i negoziati ma riteniamo che il problema non sia la mancanza di buoni piani", ha affermato. Secondo le sue parole, "le autorità ucraine e i loro curatori occidentali hanno già dimostrato la loro capacità di ostacolare le iniziative di pace. Pertanto", ha aggiunto, "qualsiasi appello alla pace difficilmente può essere adeguatamente percepito dai burattini controllati da Washington".
Soddisfazione invece da parte degli Stati Uniti: "Siamo contenti che Xi e Zelensky si siano parlati. È da tempo che chiediamo che la Cina ascolti la prospettiva ucraina", ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza americana, John Kirby.


E. P.