Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.

Oggi il Consiglio per la sicurezza nazionale si è riunito in una formazione allargata per discutere della sicurezza nazionale in vista dell'adesione della Slovenia al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel 2024 e nel 2025. Il mandato scatterà il primo gennaio 2024 e durerà fino al 31 dicembre 2025. Presenti ai lavori, anche la presidente della repubblica Nataša Pirc Musar, il primo ministro Robert Golob e la presidente della Camera di Stato Urška Klakočar Zupančič. Alla riunione partecipa inoltre il vicepresidente del principale partito di opposizione SDS, Aleš Hojs, mentre il capogruppo parlamentare e vicepresidente del partito NSi, Janez Cigler Kralj, a sua volta formazione all'opposizione, sostituisce il presidente del partito Matej Tonin.
A giugno, durante l'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, la Slovenia è stata eletta come membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per il biennio 2024-2025 con 153 voti nel primo turno di votazione. Nella competizione per il seggio nel gruppo dell'Europa orientale, la Slovenia ha superato la Bielorussia, che ha ottenuto 38 voti. Golob ha definito l'elezione della Slovenia come membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite un notevole successo per l'intero paese, dimostrando che la Slovenia è riconosciuta come un attore attivo nella scena internazionale. Egli crede che la Slovenia continuerà le sue iniziative riguardanti la politica ambientale e perseguirà la ricerca di una soluzione pacifica per l'Ucraina e il suo processo di ricostruzione postbellica. La ministra degli Affari esteri Fajon ha sottolineato che tra i temi che la Slovenia affronterà specificamente nel Consiglio di sicurezza vi sono i diritti umani, l'aiuto umanitario e lo sviluppo, la diplomazia dell'acqua, la lotta ai cambiamenti climatici e la prevenzione dei conflitti nel mondo.

Corrado Cimador