Foto: Digital Service Act
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“Stiamo portando i nostri valori europei nel mondo digitale, con regole severe in materia di trasparenza e responsabilità, la nostra legge sui servizi digitali mira a proteggere i nostri bambini, le nostre società e le nostre democrazie” ha scritto sul social X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Le nuove regole hanno degli obiettivi chiari, e comprendono la lotta alla disinformazione online, la protezione dei diritti fondamentali degli utenti e l’introduzione di nuovi obblighi più rigidi per le piattaforme che superano i 45 milioni di utenti. Tra le varie novità quella più rilevante è l’entità delle sanzioni e i conseguenti poteri di vigilanza che avrà la Commissione. Quindi la legge a chi verrà applicata? Per il momento si parla delle Big Tech, i 19 grandi gruppi online, di cui 2 motori di ricerca, Bing e Google Search, e altre 17 piattaforme tra cui social media come Instagram, Facebook e TikTok, gli e-commerce come Amazon e Apple, o servizi come Google Maps, ma anche Booking e Youtube. Il principio della legge sui servizi digitali è rendere illegale ciò è già illegale nel mondo reale. Per fare chiarezza, alcune nuove regole riguardano un’ulteriore semplicità per la segnalazione di post da parte degli utenti, video o commenti che infrangono la legge. Invece in riferimento alla trasparenza, TikTok ha già affermato che gli utenti europei riceveranno maggiori informazioni “su una gamma più ampia di decisioni sulla moderazione dei contenuti”. L’unica cosa che resta da fare alla Commissione è definire in che modo verranno gestiti i singoli casi che nasceranno a livello nazionale, e ciò verrà fatto a partire dal 2024, con la nomina di organismi indipendenti per sovraintendere i possibili ricorsi.

B.Ž.