Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria
Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria

A partire da oggi sono stati introdotti maggiori controlli con la Croazia, una linea di confine che risente della pressione crescente dei flussi migratori lungo la rotta balcanica per poi estendersi, se non disperdersi, in tutta Europa. Motivo per il quale secondo Lubiana la questione è sì regionale, ma può e deve essere affrontata come problema europeo, con risorse europee - Frontex è stata chiamata in causa a più riprese - e in uno spirito europeo, ragione per la quale il ministro Poklukar ha sottolineato che non si tratta di controlli interni all'area Schengen, ma di misure più severe in alcuni valichi di frontiera dove il problema sta diventando sempre meno sostenibile.
Da un lato la decisione di Poklukar risponde a un problema reale, come dimostra la cifra di 40 mila migranti che hanno attraversato il confine da inizio anno. Dall'altro è evidente che l'insoddisfazione degli abitanti nei villaggi di frontiera potrebbe sfuggire di mano, come dimostrano alcune iniziative di pattugliamento fai-da-te, soprattutto nell'area di Novo mesto. Per questo Poklukar ha battuto su temi quali Frontex e frontiere interne europee, lotta ai trafficanti e alla criminalità transfrontaliera, sempre e solo in un'ottica di sicurezza del paese.
Coi media Poklukar è stato comunque prudente, dichiarando che non si può "mai dire mai" per quanto riguarda la re-introduzione dei controlli Schengen. E per farlo ha citato la decisione che prese da titolare dell'Interno, durante la pandemia, di chiudere il confine con l'Italia, scelta che mai avrebbe immaginato. E il ministro non si è sbilanciato nemmeno per la questione accoglienza, da alcuni definita una "bomba sociale" pronta a esplodere. Poklukar si è detto consapevole che molti comuni hanno raggiunto il massimo dell'accoglienza e, soprattutto, della tolleranza nei confronti dei richiedenti asilo. Ma è altresì convinto di trovare un nuovo punto di equilibrio, tra controlli rafforzati e maggiore dialogo con le comunità locali.