Foto: Reuters
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La costruzione della barriera al confine con il Messico, iniziata per arginare il flusso di clandestini verso gli Stati Uniti, è stato uno dei primi obiettivi della campagna elettorale del 2016 dell'ex Presidente Trump e del suo primo mandato alla Casa Bianca. Il pugno duro sui clandestini gli ha attirato per anni durissime critiche da parte dei democratici, ma ora l'attuale Presidente Biden ha fatto marcia indietro e ha rilanciato la sua costruzione. Il Dipartimento della Sicurezza interna ha deciso di rinunciare a 26 leggi federali per costruire ulteriori 32 chilometri di barriera nella valle del Rio Grande, nel Texas, usando fondi già stanziati dall'amministrazione Trump nel 2019. Biden ha dichiarato che non si poteva opporre all'uso di fondi già stanziati e che non si può fare altro, secondo la legge, se non usare i soldi per lo scopo per cui sono stati stanziati. La nuova mossa ha scatenato la reazione degli ecologisti e della sinistra dem. Durante la sua presidenza, Trump ha dirottato miliardi di fondi per la difesa e l'edilizia militare verso la costruzione del muro e dopo che il congresso si è rifiutato di finanziare completamente il progetto è stato costretto a utilizzare i poteri di emergenza. Poco dopo essere giunto alla Casa Bianca, Biden ha annullato lo stato di emergenza sul confine meridionale e più tardi ha tagliato i progetti per la costruzione della barriera. L'attuale amministrazione ha mantenuto un approccio cauto sulla sicurezza alle frontiere ma, con un clamoroso cambio di rotta, il Segretario alla Sicurezza dem Mayorkas ha invocato un'azione immediata, evidenziando che vi è la necessità di erigere barriere fisiche per prevenire l'ingresso illegale dei clandestini. Una task force governativa si trova attualmente in Messico per colloqui sulla sicurezza. Vi fanno parte il Segretario di Stato Blinken, il Ministro della Giustizia Garland e il Consigliere per la Sicurezza Sherwood-Randall. Lo stesso Sindaco di New York Adams ha iniziato una serie di visite in Messico, Colombia ed Ecuador per scoraggiare nuovi viaggi.

Franco de Stefani