Foto: Reuters
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L'istituto sanitario più grande della Striscia di Gaza, quello di Al-Shifa, "non funziona più come ospedale". Lo scrive su X il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Ghebreyesus. "L’OMS è riuscita a mettersi in contatto con gli operatori sanitari. La situazione è terribile e pericolosa. Sono trascorsi 3 giorni senza elettricità, senza acqua e con una connessione internet pessima, il che ha gravemente compromesso la capacità di fornire cure essenziali", si legge ancora nel messaggio. "Le continue sparatorie e bombardamenti nella zona hanno esacerbato la situazione già critica. Il numero di pazienti deceduti è aumentato in modo significativo. Il mondo non può restare in silenzio. Cessate il fuoco. Ora", l'appello di Ghebreyesus.
Il personale medico ed i pazienti sono comunque pronti all'evacuazione se Israele lo consentirà. Secondo il direttore dell'ospedale Al-Shifa, le loro vite sono in pericolo: "Siamo un ospedale per disabili. Nessuno dei dipartimenti può fornire servizi, e senza ossigeno, dialisi e sale operatorie non possiamo aiutare affatto", ha detto.
Il presidente israeliano, Isaac Herzog, intanto ha negato che all'ospedale di Al-Shifa manchi elettricità: "C'è molta propaganda da parte di Hamas, tutto funziona", ha aggiunto.
Hamas ha invece negato le accuse da parte di Israele, secondo cui avrebbe rifiutato la fornitura di carburante all'ospedale. In precedenza, infatti, Israele aveva affermato di aver tentato di fornire carburante all'istituto e di averne lasciato 300 litri all'ingresso.
Intanto il portavoce delle forze armate israeliane ha affermato che l'operazione di terra si è estesa in profondità all'interno di Gaza City. Secondo le sue parole, le forze di fanteria e di ingegneria da combattimento hanno raggiunto la periferia del campo profughi di Al-Shati, al contempo l'esercito si è coordinato con la marina per fare irruzione nell'area del porto turistico. Inoltre, militari israeliani avrebbero arrestato presunti membri di Hamas, che sono stati riportati in Israele per le indagini.
E il Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, in un'intervista alla CNN, ha detto che "le leggi di guerra prevedono la protezione dei civili e l'esercito israeliano non lo sta facendo a Gaza". Si tratta del terzo affronto di Guterres a Israele; in precedenza aveva infatti definito Gaza un "cimitero di bambini" e sostenuto che gli attacchi di Hamas sono arrivati dopo "56 anni di soffocante occupazione subita dal popolo palestinese". Pronta la riposta di Israele: "Vorrei che la comunità internazionale ci supportasse e attaccasse il male puro che rappresenta Hamas", ha detto il premier, Benjamin Netanyahu.