Foto: ANSA
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È durato circa mezz’ora l’incontro tra i magistrati e Turetta, alla presenza del legale di quest’ultimo, durante il quale però il giovane studente si è avvalso della facoltà di non rispondere. È stato lo stesso avvocato difensore Giovanni Caruso a spiegare che il ragazzo “ha ritenuto doveroso rendere dichiarazioni spontanee” confermando quanto detto ai poliziotti che lo hanno fermato in Germania, ammettendo la sua colpa, confessione che però non è stata ritenuta valida nel procedimento italiano. L’interrogatorio di garanzia, con poche e brevi dichiarazioni sorte spontaneamente da Filippo Turetta, è stato segnato dalle lacrime. “Sono dispiaciuto per la tragedia che ho causato, non voglio sottrarmi alle mie responsabilità, voglio pagare per quello che sarà giusto per aver ucciso la mia ex fidanzata” alcune delle parole che il giovane ha pronunciato davanti al gip di Venezia.

Nel frattempo, il legale della sorella della ventiduenne uccisa, Elena Cecchettin, in una nota ha affermato di sostenere che l’omicidio di Giulia è aggravato dallo stalking. “Filippo Turetta ha dimostrato di essere un molestatore assillante: il suo comportamento, come sta emergendo da più elementi da noi già raccolti, è connotato da plurime e reiterate condotte che descrivono fame di possesso verso Giulia” ha aggiunto l’avvocato, sottolineando che il suo comportamento ha provocato un assedio psicologico nei confronti della ragazza, creando in lei uno stato di disorientamento e di importante ansia. Intanto stanno continuando le indagini anche sull’asse Italia-Germania, sulle tracce repertate sull’asfalto e sulle macchie di sangue che sarebbero state trovate nell’automobile dell’indagato.

B.Ž.