Chi se lo può permettere, per le festività natalizie spenderà in media 417 euro con un incremento rispetto al 2022 del 21 per cento; il carrello medio avrà invece un costo di all' incirca 180 euro e registrerà un aumento del 15 per cento mentre per la spesa più modesta bisognerà versare 100 euro ovvero il 9 per cento in più. A riportarlo le associazioni sindacali che hanno denunciato l'ennesimo incremento dei prezzi. "Siamo tra i paesi più cari in Europa", hanno dichiarato puntando il dito non tanto all' introduzione- un anno fa dell'euro- quanto all' incapacità del settore agroalimentare di garantire l'autosufficienza. "Siamo costretti ad importare grandi quantità di materie prime e cibo specie nella stagione estiva dove sono i turisti a creare il rapporto tra domanda e offerta" è stato detto. Ci sono poi situazioni oggettive come, ad esempio, il virus di peste suina che ha colpito gli allevamenti della Slavonia e che conseguentemente ha fatto aumentare il costo della carne di maiale, che è uno dei piatti forti dei croati durante le festività e che viene venduto a 11 euro al chilogrammo. Lievitati notevolmente pure i prezzi del pesce consumato maggiormente lungo la cosa con l'immancabile baccalà che costa da 40 a 65 euro al chilogrammo. "Si spenderà a seconda delle proprie possibilità", dicono i sindacati con lo sguardo rivolto, in primo luogo, alle fasce sociali più deboli e ricordando che in Croazia 830 mila persone vivono con uno stipendio medio che si aggira sui mille euro. Sarà questo- in conclusione- il Natale più caro di tutti. Se alle festività religiose, si aggiungono quelle di fine anno e le settimane di Avvento con i mercatini e manifestazioni varie pure la spesa complessiva è da record. Si calcola infatti che i cittadini croati e i turisti presenti nel paese a dicembre spenderanno più di tre miliardi di euro.

(lpa)

Foto: MMC RTV SLO/Foto: Vikipedia
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