Foto: Martegani
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La battaglia politica si è combattuta sui numeri questa sera in Consiglio Comunale: complice l'assenza di alcuni consiglieri della maggioranza, ufficialmente a causa dell’influenza, l'opposizione è uscita in blocco dall’aula facendo mancare il numero legale e chiedendo la verifica, bloccando così la seduta e i lavori, che prevedevano il voto di vari ordini del giorno sui documenti di bilancio.
È la terza volta nel giro di poche settimane che la maggioranza va sotto, fatto prontamente sottolineato dai consiglieri di opposizione che hanno ribadito come il centro destra non sia in grado di assicurare da solo il corretto funzionamento dell’aula.
“Non sono in grado di assicurare il numero legale nemmeno su documenti importanti”, ha detto Giovanni Barbo del PD. “Questo - ha aggiunto Riccardo Laterza di Adesso Trieste – è un altro episodio che testimonia lo scarso rispetto che il centro destra ha dell’organismo che rappresenta i cittadini”.
Di segno opposto i commenti del centro destra, con Medau di Fratelli d’Italia che ha accusato il centro sinistra di mancare di rispetto al Consiglio comunale. “Si poteva discutere e trovare un accordo,– ha aggiunto Lorenzo Giorgi di Forza Italia – ma hanno deciso di andare allo scontro per avere i titoli sui giornali”.
Alla fine il Presidente Panteca non ha potuto che constatare che non c’era il numero legale e chiudere la seduta senza votazioni sugli ordini del giorno. Fra questi non c'era quello presentato e poi ritirato, a prima firma di Marcelo Medau di Fratelli d'Italia, che prevedeva l'istituzione di un ufficio centrale nel Comune di Trieste che si occupasse delle traduzioni in langua slovena,- Il provvedimento avrebbe dovuto sanare la situazione attuale: i regolamenti del comune prevedono che ogni direzione e società partecipata debba avere un ufficio con compiti di traduzione, ma si tratta di norme che vengono attuate con grande difficoltà.
La seduta si era aperta con delle commemorazioni, fra queste quelle di due colleghi recentemente scomparsi: il fotografo Paolo Giovannini e il giornalista in forza all'ufficio stampa del Comune di Trieste, Giovanni Cernoia.
Nelle due commemorazioni, lo stesso sindaco, Roberto Dipiazza, ha ricordato i due colleghi: Giovannini, 52 anni, fotografo, lavorava per varie testate ed era molto conosciuto in città, e, ha detto il primo cittadino, aveva la “grande capacità di sapere con le immagini far parlare e rendere indelebili nel tempo i fatti del nostro territorio”. Cernoia, 60 anni, era una colonna della struttura di comunicazione del Comune, un uomo a cui tutti hanno sempre riconosciuto “correttezza, imparzialità, un grande senso di appartenenza all'istituzione e all'importante compito di servizio che l'Amministrazione svolge nei confronti dei cittadini e territorio”.
L'aula la anche respinto una mozione d'ordine del consigliere Ugo Rossi, che chiedeva una commemorazione sulle vittime in Palestina.
A margine dei lavori però era già partito il confronto sul nuovo presidente della commissione trasparenza, organismo che dovrebbe valutare la regolarità delle procedure e della gestione dell'amministrazione comunale, che nel corso del 2023 è stata guidata dal consigliere di punto franco Alberto Pasino, che sta per passare la mano.
La seduta di questa sera potrebbe fra l'altro essere l'ultima o una delle ultime svolte all'interno dell'aula del Consiglio Comunale prima degli annunciati lavori di ristrutturazione, che dovrebbero aggiornare e aumentare l'informatizzazione dell'aula e delle postazioni. L'avvio era stato annunciato lo scorso anno per metà gennaio, ma la data è slittata e le operazioni dovrebbero cominciare i primi giorni di febbraio, determinando una o più sessioni del Consiglio in remoto. A questo scopo era stato anche modificato il regolamento comunale.

Alessandro Martegani