Foto: EPA
Foto: EPA

Negli ultimi anni sempre più organi di informazione hanno verificato i fatti e le affermazioni di rilevanza pubblica grazie al lavoro di professionisti impegnati nel cosiddetto fact-checking, ovvero nel controllo delle informazioni prima della pubblicazione. Un fenomeno che emerge in tutta la sua importanza in prossimità delle elezioni, il più alto momento di democrazia. E nell’ottica delle prossime votazioni per il parlamento europeo, l’argomento è stato oggetto di una tavola rotonda sul tema organizzata dalla rappresentanza della Commissione europea a Lubiana insieme all’Agenzia di stampa slovena (STA).
Il fact-checking è un fenomeno in crescita e molto rilevante, ma non tutti i relatori ne sono entusiasti. La responsabile del portale di giornalismo investigativo Oštro, Anuška Delić, nel suo intervento si è detta convinta che la verifica dei fatti prima della pubblicazione è compito primario di tutti i giornalisti, perché nel momento in cui vengono create delle redazioni dedicate al controllo dell’informazione la battaglia del giornalismo è già persa. Su una lunghezza d’onda simile il professor Igor Vobič, dell’università di Lubiana, il quale ha detto che i media e il giornalismo svolgono un ruolo fondamentale nella società, ma da soli non possono risolvere tutti i problemi, dell’informazione così come del dibattito pubblico. Per farlo ha chiamato in causa la politica e, trattando il caso della Slovenia, ha sottolineato le responsabilità del più grande partito di opposizione, impegnato secondo lui a disinformare, anche per delegittimare il valore e la forza del giornalismo. La convinzione condivisa da tutti i relatori, comunque, è che manipolare in maniera consapevole l’informazione serva a suscitare disagio e aumentare sentimenti di paura nella società, peggiorandone il clima. A titolo di esempio è stato portato il caso delle affermazioni inesatte e fuorvianti sull’aumento di casi di violenza a Lubiana da parte degli immigrati extracomunitari, una posizione cavalcata dai conservatori che, però, non trova riscontro nei dati ufficiali.

Valerio Fabbri