Foto: Reuters
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È l’azienda svizzera IQAir, specializzata nella protezione dagli inquinamenti atmosferici, ad aver reso noto che nella giornata di domenica Milano è risultata la terza peggiore città del mondo per qualità dell’aria, preceduta solamente da metropoli in Bangladesh, Pakistan e India. Attualmente la concentrazione di polveri sottili PM2.5 a Milano supera di 29.7 volte il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’Oms, allarme che ha portato a consigliare ai cittadini di evitare l’esercizio all’aperto, chiudere le finestre per non fare entrare in casa l’aria inquinata, indossare una mascherina e procurarsi un purificatore d’aria. I dati però non cambiano più di tanto nelle zone di pianura. La Pianura Padana si trova in una situazione geografica e climatica “sfavorevole”, in quanto "chiusa da tre lati da Alpi e Appennini, che causano la poca ventilazione e una scarsa circolazione dell’aria". Il clima delle ultime settimane, con alta pressione e temperature sopra le medie stagionali, ha formato nebbie mattutine e notturne, impedendo il rinnovamento atmosferico con conseguente accumulo degli inquinanti. Inoltre, l’alta densità di popolazione in Pianura Padana porta ad un notevole numero di veicoli circolanti, ma la terza causa dell’elevato inquinamento è la presenza di importanti allevamenti intensivi, i quali utilizzano sistemi di produzione che prevedono l’uso di fertilizzanti, che producono ossidi di azoto. La nebbia causata dall’inquinamento ha spaccato in due l’Italia: questa mattina almeno una trentina di veicoli sono rimasti coinvolti in una serie di incidenti, sulla A1 Milano-Napoli e nel tratto Piacenza-Parma in direzione Bologna, dove è scattata la procedura di emergenza, con la presenza della Polizia stradale e mezzi di soccorso.

B.Ž.