Foto: MMC RTV SLO
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Via libera dall'Eurocamera al cosiddetto "strumento per l'Ucraina", un piano pluriennale da 50 miliardi di euro in sovvenzioni, prestiti e garanzie. Il testo è stato approvato con 536 voti favorevoli, 40 contrari e 39 astensioni.

Intanto, in seguito all'ipotesi lanciata da Macron di inviare truppe dell'Alleanza Atlantica a Kiev, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha precisato: "Gli alleati della Nato stanno fornendo un sostegno senza precedenti all'Ucraina. Lo facciamo dal 2014 e lo abbiamo intensificato dopo l'invasione su larga scala" da parte della Russia. "Ma non ci sono piani per truppe da combattimento della Nato sul terreno in Ucraina", ha concluso Stoltenberg.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, a margine del Comitato di coordinamento dei ministri Italia-Croazia a Zagabria, ha dichiarato che il possibile invio di truppe occidentali in Ucraina "è un'idea di Macron" ma "quando si parla di inviare truppe bisogna essere molto prudenti perché non dobbiamo far pensare che siamo in guerra con la Russia. Noi non siamo in guerra con la Russia, difendiamo" l'Ucraina "e nel mio giudizio personale non sono favorevole ad inviare truppe italiane a combattere in Ucraina", ha evidenziato Tajani.

Anche il Regno Unito non ha intenzione di inviare militari in Ucraina, quanto meno non "su vasta scala". Lo ha precisato il governo di Rishi Sunak, rispondendo indirettamente all'ipotesi avanzata dal presidente francese. Londra finora ha sempre sostenuto di essersi limitata a mandare in Ucraina istruttori o consiglieri militari, negando qualsiasi coinvolgimento al fronte a dispetto della segnalazione di presenze di "volontari" occidentali fra le truppe di Kiev.

Anche il Cremlino ha commentato le parole di Macron: "L'invio di truppe Nato in Ucraina non sarebbe nell'interesse dell'Occidente", afferma il governo russo, mentre il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, aggiunge: "Chi parla di inviare truppe occidentali in Ucraina dovrebbe usare la testa per pensieri più razionali e sicuri per l'Europa".

Davide Fifaco