Foto: Reuters
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Il magnate statunitense Elon Musk ha avviato un'azione legale contro OpenAI, la piattaforma di ricerca sull'intelligenza artificiale, e il suo CEO, Sam Altman, accusandoli di aver violato gli accordi fondamentali dell'azienda, mettendo in secondo piano i benefici per l'umanità a favore dei profitti. Questo è quanto riportato dal "Wall Street Journal". La denuncia è stata presentata, il 29 febbraio, presso un tribunale di San Francisco, segnando un'escalation nel conflitto tra i giganti della tecnologia americana sul futuro dell'intelligenza artificiale. Il confronto vede ora Musk, attualmente il secondo uomo più ricco del mondo, contrapposto alla più grande azienda tecnologica al mondo, Microsoft, che ha investito fino a 13 miliardi di dollari in OpenAI, e al CEO Altman, considerato uno dei principali imprenditori della Silicon Valley. Musk è stato uno dei fondatori di OpenAI nel 2015 e sostiene che l'accordo di partnership stipulato con Microsoft abbia violato gli impegni originali assunti dai fondatori, vale a dire Musk, Altman e Greg Brockman, per lo sviluppo di un'intelligenza artificiale "pubblica e open-source". "OpenAI" - accusa ora il proprietario di Tesla, di X e di SpaceX – "È stata trasformata in una filiale "closed-source", ovvero un'azienda il cui codice sorgente non è accessibile al pubblico, di Microsoft, la più grande azienda tecnologica al mondo. Secondo Musk, sotto la gestione del nuovo consiglio di amministrazione, OpenAI sta sviluppando l'intelligenza artificiale con l'obiettivo di massimizzare i profitti di Microsoft, anziché perseguire finalità volte al bene dell'umanità.

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Corrado Cimador