Foto: Reuters
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Qatar, Egitto e Stati Uniti si stanno impegnando ormai da settimane affinché Israele ed il movimento estremista palestinese Hamas raggiungano una tregua nella Striscia di Gaza. Finora, infatti, oltre 31 mila palestinesi sono morti nei combattimenti, e nella maggior parte di tratta di civili.
Alla luce del Ramadan, crescono anche i timori di potenziali scontri a Gerusalemme Est, in particolare sulla Spianata delle Moschee, il luogo più sacro per gli ebrei e sede della Moschea di Al Aqsa, il terzo luogo più sacro per i musulmani. Hamas ha intanto invitato i palestinesi in Medio Oriente a compiere attacchi quotidiani durante il Ramadan contro Israele, che annuncia un'importante operazione a Rafah, nel sud di Gaza, dove 1,5 milioni di persone si sono rifugiate da altre parti dell'enclave.
Al contempo la nave Open Arms dell'omonima organizzazione, con a bordo 200 tonnellate di aiuti umanitari, sta ancora aspettando il via libera per partire da Cipro, dove la parte israeliana sta facendo rigorosi controlli.
Una nave militare con le attrezzature per allestire un porto temporaneo al largo della costa di Gaza è invece salpata ieri da una base militare nello stato americano della Virginia. La costruzione dello scalo è stata recentemente annunciata dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, per facilitare la consegna via mare degli aiuti umanitari urgentemente necessari all'enclave assediata. Biden ha intanto affermato che il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, sta facendo più male che bene a Israele attraverso la condotta della guerra a Gaza. Lo stato ebraico, secondo le sue parole, ha il diritto di difendersi e di continuare ad attaccare Hamas, ma deve prestare maggiore attenzione alle vite innocenti perse a causa delle azioni intraprese.