Gli ultimi scandali che hanno coinvolto gli SD ed il conseguente calo dele rating del partito rendono praticamente inevitabile un ricorso intero alle urne che avvera’ al congresso straordinario che si svolgerà in aprile. L’ultimo ad annunciare la decisone di voler partecipare alla corsa alla leadership è stato Milan Brglez “Dopo aver parlato con un certo numero di membri del partito e con i comitati locali dell'SD, ho deciso di dare il mio consenso alla mia candidatura a presidente dell'SD”, ha detto. Decisone questa già annunciata pure dal sindaco di Aiudussina Tadej Beočanin e dalla guida del gruppo parlamentare degli SD, Jani Prednik, quest’ultimo è stato battuto dalla Fajon all’ultimo Congresso risalente al 2020 dove aveva ottenuto un terzo del sostegno dalla parte dei delegati. La decisone che intende prendere la Fajon resta invece avvolta nel mistero “commenterò quando tornerò da Bruxelles e le procedure saranno completate” è stato il suo ultimo commento sulla questione; mentre si fanno sempre più prorompenti le voci in merito ad un suo addio, oggi dovrebbe chiarire le sue intenzioni definitivamente. Non intende invece concorrere ad alcuna funzione il volto storico degli SD, Matevž Frangež come non lo farà del resto l’attuale Ministro per la coesione e sviluppo regionale, Aleksander Jevšek. Resta invece indecisa la Mnsitra Andreja Katič. Sembra invece tutto chiaro alle due cariche alla vicepresidenza dove hanno confermato la loro ricandidatura, Matjaž Nemec, Meira Hot nonché’ Luka Goršek e Dmijan Zrim. Non risulta essere particolarmente ambita la funzione di segretario generale, soprattutto dopo lo scandalo legato all’acquisto dell’immobile sulla Litostrojska che ha determinato le dimissioni della Ministra della Giustizia Dominika Švarc Pipan.

Dionizij Botter

Foto: BoBo/Igor Kupljenik
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