Foto: Radio Capodistria/Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Fifaco

Trieste ha ospitato la seconda edizione del meeting internazionale dello sviluppo sostenibile dell'Alto Adriatico e dell'Europa centrale, quest'anno dedicato alla qualità dell'aria.

"Un'opportunità per creare una rete di persone, professionisti e istituzioni, con le quali trovare soluzioni che rispondano alle esigenze presenti senza compromettere il futuro delle generazioni a venire, ovvero coniugando il benessere dell'ecosistema naturale con quello umano. Insieme, possiamo tracciare il cammino verso uno sviluppo sostenibile e inclusivo, ispirando cambiamenti positivi e lasciando un'impronta indelebile nel tessuto della nostra società" ha affermato l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Fabio Scoccimarro.

I tecnici che hanno partecipato agli Stati generali hanno anche redatto un documento congiunto, che definirà le possibili modalità di collaborazione e di scambio dati e informazioni relative al monitoraggio e alla valutazione della qualità dell'aria nei singoli Paesi. Il documento, presentato nella seconda giornata, fa sì che i firmatari assumano e condividano impegni concreti, con la consapevolezza che anche le politiche sull'ambiente e la qualità dell'aria non conoscono confini e vanno quindi trattate come un problema transfrontaliero, caratterizzante un’area che non si limita all’entroterra friulano o al litorale giuliano, ma si estende ad occidente verso il Veneto, e ad oriente, verso la Slovenia.

Si tratta anche di un tentativo di attuare le Direttive Europee, particolarmente severe nelle aree confinarie e nello specifico aggravate dalle reciproche particolarità di queste terre.

Il territorio di Trieste e quello della regione Istriana oltre alla qualità dell'aria subiscono anche la comune preoccupazione delle carenze idriche; i due problemi sono legati e l'uno alimenta l'altro, con i cambiamenti climatici che accelerano le debolezze del territorio.

Un simile Memorandum per lo Sviluppo Sostenibile dell’Alto Adriatico e Centro Europa, ma basato proprio sulle problematiche legate all'acqua era già stato firmato proprio un anno fa, a marzo 2023.

Davide Fifaco

Foto: Radio Capodistria/Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Fifaco