Donatella Ruttar Foto: Primorski dnevnik
Donatella Ruttar Foto: Primorski dnevnik

Sin dai suoi esordi 25 anni fa il festival di Topolò si è fatto portatore di un’idea nuova, un’idea che stimolasse i partecipanti a proporre progetti spesso visionari, ma comunque interessanti. La direzione artistica, curata da Moreno Miorelli e da Donatella Ruttar, offre agli artisti, registi, performers, musicisti, poeti che arrivano in residenza, gli spazi interni ed esterni del paese, abbarbicato sul pendio di un monte. Anche quest’anno le partecipazioni sono state numerose e hanno arricchito con storie, poesie, incontri, installazioni e concerti le vie del paese che sono durante il resto dell’anno semideserte. Con le telecamere di TV Capodistria abbiamo seguito l’ultimo giorno del festival che ha visto tra le altre proposte anche due concerti: il primo concerto si è tenuto nella chiesetta di Topolò, in cui l’arpista udinese Emanuela Battigelli si è presentata con un recital solistico dal titolo Metamorfosi; a seguire nel bosco, dopo il racconto di Lorenzo Cerneaz dal titolo 12.116 pezzi (titolo che indica il nr. di pezzi che compongono un pianoforte concertistico gran coda della Steynway), il concerto della pianista romana Alessandra Celletti che ha presentato le composizioni del mistico e filosofo armeno G. Gurdjieff. Nella magica e incantata atmosfera del bosco che porta da Topolò al confine di stato si sono dati appuntamento quasi un centinaio di spettatori.

Ecco il link al servizio di TV Capodistria.