Due vetture alimentate a idrogeno. Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria
Due vetture alimentate a idrogeno. Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria

L'idrogeno come parte di un ecosistema che coinvolge tutti gli attori interessati, dai produttori agli utilizzatori finali, per dare vita e realizzazione alla transizione energetica con fonti di energia pulita. Secondo alcuni studi di settore l'idrogeno potrebbe valere un quarto del nostro fabbisogno energetico nel 2050. In Italia le valli dell'idrogeno sono 16, distribuite lungo tutta la penisola, che con il Piano nazionale di ripresa e resilienza hanno ottenuto fondi, mentre per Slovenie e Croazia siamo in una fase ancora iniziale. Come ha spiegato ai nostri microfoni Aleksander Gerbec di ECUBES, organizzatore della terza conferenza internazionale sull'ecosistema dell'idrogeno nell'Alto Adriatico, il potenziale del progetto è enorme: "L'obiettivo di questa conferenza è celebrativo, per condividere il grande risultato di aver visto approvato il nostro progetto per un finanziamento europeo. Abbiamo iniziato nel 2021, quando abbiamo avuto il sostegno dei governi di Slovenia, Italia e Croazia. Ora è il momento di iniziare passo dopo passo per realizzare quello che, sulla carta, è uno dei più grandi progetti del suo genere a livello europeo. Nella conferenza ci sono partner di vari settori che collaborano in modo intenso per sviluppare un ecosistema dell'idrogeno come mai visto prima". Anche secondo l'ambasciatore italiano in Slovenia, Carlo Campanile, il valore del progetto è grande in termini di transizione energetica "Credo che l'impatto sia molto importante perché questa è un'area destinata inevitabilmente, anche dai nuovi equilibri strategici in Europa, a crescere di rilevanza e di importanza. Come Italia abbiamo l'ambizione di diventare, come come Italia, un hub energetico in Europa. La Slovenia, la Croazia, sono connettori importanti, questa è un'area destinata a diventare sempre sempre più importante nel futuro."
Il segreto per il successo del progetto, secondo tutti i relatori, è la collaborazione, sia a livello trilaterale che tra pubblico e privato. Gerbec la spiega così: "né i governi né gli attori privati, la scienza o l'industria, riusciranno ad avere successo individualmente. Tutti quanti dobbiamo collaborare, e solo con la collaborazione riusciremo a farcela. La nostra diversità rispetto agli altri progetti è che stiamo già cominciando a realizzare le cose".

Valerio Fabbri