Oggi scadono invece due importanti termini per gli elettori e gli attori coinvolti nel processo. Entro oggi, infatti, gli elettori che desiderano votare per corrispondenza devono presentare la propria richiesta alla Commissione Elettorale Statale. La possibilità riguarda in particolare chi si trovi, in modo imprevisto, in stato di detenzione, ricoverato in ospedale o inserito in una struttura assistenziale. Sempre oggi scade anche il termine per la comunicazione dei fiduciari da parte dei proponenti del referendum e degli organizzatori registrati della campagna referendaria. Tali nominativi vanno presentati alle commissioni elettorali distrettuali, sia per i seggi sia per la stessa commissione. Il sistema elettorale sloveno prevede inoltre diverse modalità speciali di voto. Chi il giorno del referendum si troverà fuori dalla propria circoscrizione potrà votare in un altro distretto, mentre gli elettori impossibilitati a recarsi al seggio per motivi di salute potranno votare da casa, previa comunicazione alla commissione elettorale locale. Il voto sarà possibile anche per chi non ha una residenza permanente in Slovenia, ma ha comunicato l’intenzione di votare alla Commissione Elettorale. Tutti gli elettori che intendono avvalersi di queste modalità dovranno registrarsi entro il 7 maggio. Il voto anticipato nei seggi speciali, invece, inizierà il 6 maggio e si concluderà l’8 maggio.Il referendum è stato indetto dalla Camera di Stato su iniziativa del Partito Democratico Sloveno (SDS), che ha raccolto oltre 40.000 firme. L’obiettivo è abrogare la legge che prevede un’integrazione pensionistica per gli artisti con meriti eccezionali, tra cui i vincitori del Premio Prešeren. Ma il dibattito va ben oltre la questione normativa. La campagna referendaria si è fin da subito tinta di accenti politici e ideologici. Per l’SDS, il referendum è un vero e proprio voto di sfiducia nei confronti del governo di Robert Golob. Secondo il partito di opposizione, la legge garantirebbe pensioni tra i 2.000 e i 3.200 euro a una ristretta élite culturale, accusata di beneficiare ingiustamente di fondi pubblici. Il governo, al contrario, difende il provvedimento, sottolineando che introduce criteri chiari e trasparenti per il riconoscimento di una carriera artistica d’eccellenza, già premiata a livello statale. La ministra della Cultura Asta Vrečko ha accusato l’SDS di condurre una campagna basata su disinformazione e populismo, mentre altri esponenti dell’esecutivo hanno definito il referendum un attacco diretto alla cultura nazionale. La campagna elettorale si concluderà il 9 maggio a mezzanotte, quando scatterà il silenzio elettorale. Affinché il referendum abbia esito positivo per i promotori, il quorum di rigetto dovrà essere raggiunto: sarà dunque necessario non solo che la maggioranza dei votanti si esprima contro la legge, ma che almeno il 20% degli elettori registrati lo faccia.
Dionizij Botter
