Foto: MMC RTV SLO
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Nella prima sessione ordinaria di febbraio della Camera di Stato, i parlamentari hanno votato a maggioranza gli emendamenti alla legge sulle scuole elementari che, tra le altre cose, prevede una prima lingua straniera obbligatoria per gli alunni della prima elementare e un test nazionale obbligatorio di conoscenza dello sloveno. Una modifica che, nelle intenzioni del ministero dell'Istruzione, dovrebbe entrare in vigore già a partire dal nuovo anno scolastico. In Aula era presente anche il deputato al seggio specifico della comunità nazionale autoctona italiana, Felice Žiža, il cui lavoro parlamentare si è concentrato su tre articoli che dovrebbero incentivare la promozione e la diffusione dell'italiano.
La proposta di modifica, infatti, introduce una prima lingua straniera obbligatoria già a partire dal primo anno di scuola elementare, ma gli sforzi di Žiža si concentrano sui passaggi successivi, come previsto dall'accordo sottoscritto con il governo: "Con degli emendamenti dovremo integrare l'articolo 4 della nuova proposta di legge, che parla delle materie obbligatorie e differenziare tra queste in maniera molto chiara la lingua prima e la lingua seconda".
Al momento, infatti, la legge parla di lingua uno e lingua due senza che si prendano in considerazione i casi dei territori misti, dove esistono una lingua primaria e una lingua d'ambiente che però non possono né devono rientrare nell'ambito delle lingue straniere nell'impianto legislativo. Per questo Žiža chiede chiarezza e reciprocità, anche nel caso dell'insegnamento con ore aggiuntive per gli alunni che vengono dall'estero e non conoscono lo sloveno o, appunto, l'italiano. Ancora Žiža: "vogliamo che nell'articolo 17 ci sia reciprocità assoluta, e che quindi venga inserito all'interno dell'articolo la richiesta che per tutti i ragazzi quindi che frequentano le nostre scuole, si parla di scuola elementare qui, quando iniziano a frequentarle se provengono al di fuori del territorio nazionalmente misto e non conoscono l'italiano devono avere a disposizione le ore aggiuntive di lingua italiana, esattamente come succede per la lingua slovena."
Un ultimo passaggio, infine, nell'ammbito delle prove nazionali del sapere, dove l'accordo con l'esecutivo è che venga introdotto l'insegnamento dell'italiano come materia e lingua straniera obbligatoria, sempre in un'ottica di reciprocità: "l'ultimo articolo, anche questo inserito nell'accordo di collaborazione, prevede che al nono anno delle scuole elementari, come materia obbligatorie per le prove nazionali del sapere sono previste italiano e matematica nelle nostre scuole - e sloveno e matematica per le scuole slovene. Ma la terza materia obbligatoria dovrebbe essere l'italiano per le scuole slovene nel territorio nazionalmente misto, e quindi come reciprocità lo sloveno come terza materia obbligatoria per le scuole italiane nelle zone dove vive la comunità nazionale italiana."

Valerio Fabbri