Foto: Tamino Petelinšek/STA
Foto: Tamino Petelinšek/STA

La mancanza di pari opportunità in alcuni aspetti della società non rappresenta un grave problema, ma ci sono ampi margini di miglioramento. E' quanto emerge dalla presentazione del rapporto sulle Pari opportunità andata in scena oggi alla Casa di Cankar a Lubiana, fatta per condividere i risultati con le missioni diplomatiche presenti nel paese, dopo che già due settimane fa i deputati della Commissione competente della Camera di Stato avevano preso atto delle questioni principali presenti dal rapporto.
Come ha detto Jerneja Jug Jerše, rappresentante della Commissione europea a Lubiana, dal quadro emerge soprattutto che la maggior parte dei casi di discriminazione si verificano in ambito occupazionale, mentre sono le persone con disabilità le più svantaggiate per l'accesso ai servizi pubblici, da quelli di base fino ai trasporti e all'accesso agli edifici.
Il difensore civico per le pari opportunità, Miha Lobnik, è entrato più nel dettaglio e ha spiegato che le denunce pervenute lo scorso anno sono state 440, per 50 delle quali è stata avviata una procedura per determinare la natura discriminatoria della condotta, riscontrata in 14 casi. Non solo denunce però, ma anche 29 valutazioni delle normative legislative, 10 delle quali sono risultate discriminatorie. Fra le ragioni per celebrare qualche successo nelle attività di difesa delle pari opportunità c'è da registrare la prima causa vinta in tribunale per un processo contro una discriminazione sul luogo di lavoro in base all'età. Una causa avviata nel 2019 e conclusasi con successo dopo tre anni di contenzioso e un risarcimento concesso alla vittima.
Il tema principale sul quale lavorare, però, rimane la disabilità, motivo per cui, secondo Jug Jerše e Lobnik, diventa fondamentale investire in campagne di educazione e sensibilizzazione a tutti i livelli per promuovere la parità di trattamento e migliorare la legislazione esistente.