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Con il contributo del Parlamento Europeo Foto: European Community

Per capirci, l’obiettivo è evitare la scarsa trasparenza denunciata, per esempio, nell’acquisizione del da parte di un fondo di investimenti cinesi. Come? Attraverso un meccanismo per controllare gli investimenti esteri diretti “in modo trasparente, prevedibile e non discriminatorio”. E garantire così che tali operazioni non “costituiscano una minaccia per infrastrutture critiche, tecnologie chiave o informazioni sensibili sull'accesso”.

La proposta di regolamento

E’ quanto prevede un pacchetto di misure varato dalla commissione Commercio del Parlamento europeo. Secondo il testo, i nuovi strumenti serviranno agli Stati membri e alla Commissione Ue di verificare se un investimento estero possa influire sull'indipendenza dei media o sull'autonomia strategica dell'Ue, se l'investitore abbia una track record di investimenti in progetti che potrebbero minacciare la sicurezza o l'ordine pubblico, o se l'investimento rischi di portare alla creazione di un monopolio.

Migliore cooperazione

Il comitato ha stabilito che uno Stato membro che decide di esaminare un investimento estero diretto dovrebbe informare gli altri Stati membri e la Commissione del fatto entro cinque giorni lavorativi ed essere aperto ai commenti. Propone inoltre che se un terzo degli Stati membri considera un investimento preoccupante, il paese target dovrebbe impegnarsi in un dialogo per risolvere le questioni in gioco.

Per favorire la cooperazione degli Stati membri in materia di investimenti esteri diretti, condividere le migliori pratiche e affrontare possibili preoccupazioni, i deputati hanno proposto di istituire un gruppo di coordinamento degli screening degli investimenti, presieduto dalla Commissione e composto da Stati membri con il Parlamento europeo in qualità di osservatore.
Il Parlamento europeo potrebbe chiedere alla Commissione di emettere un parere su un investimento diretto estero pianificato o completato in uno Stato membro.

“Senza soccombere al protezionismo, è tempo di dimostrare che l'Europa non è ingenua in questi tempi di globalizzazione. Non siamo contro gli investimenti stranieri, ma contro strani investimenti”, dice il popolare Franck Proust.

Adesso, il testo dovrà essere votato dall’aula del Parlamento e in seguito inizieranno i negoziati con gli Stati membri.

Redazione

Articolo realizzato nell'ambito del progetto Europa.Today e con il finanziamento del Parlamento Ue