Quali sono le relazioni fra potere e nuove tecnologie, hanno veramente cambiato la democrazia e spostano realmente gli equilibri? Sono alcune delle domande a cui cerca di rispondere il libro “Potere Digitale. Come Internet sta cambiando la sfera pubblica e la democrazia” di Gabriele Giacomini, studioso di Psicologia e comunicazione, con un’esperienza da amministratore, è stato assessore all’innovazione e allo sviluppo economico di Udine.
Il libro propone una serie di contributi di studiosi, per inquadrare un tema molto dibattuto, che sta cambiando il modo di fare politica e i rapporti fra i cittadini e la democrazia, ma che rimane per molti ancora un oggetto oscuro.
Ma che impatto hanno realmente le nuove tecnologie sulla politica e sul consenso?
È difficile per ora da capire - dice Giacomini - perché alla fine lo smartphone lo utilizziamo da neanche un decennio, quindi ovviamente la scienza è un po' la Nottola di Minerva, arriva quando le cose sono un po' fatte.
La tendenza - spiega - è una tendenza doppia, a mio modesto modo di vedere, perché da una lato è orizzontale, nel senso che con la nuove tecnologie è più facile farsi coinvolgere, raggiungere quelli che sono i militanti, gli appassionati; dall'altra parte però c'è una corrispondente spinta verticistica. Questo si vede ad esempio nella gestione della piattaforma Rousseau, che è gestita certamente da un'associazione, ma che ha degli uomini forti come Casaleggio, che è il perno attorno a cui ruota questa macchina.
Anche il modo di comunicare di Salvini rilancia quello che è di fatto il partito del leader, un partito personale come lo chiamava Calise, e quindi in realtà oggi c'è questa c'è questa doppiezza, questa contraddizione: da una parte la spinta verticistica, dall'altro lato, soprattutto per il Movimento 5 Stelle, questa ideologia, che è anche quella del filosofo Rousseau, che diceva gli inglesi ‘Voi credete di essere siete liberi, ma lo siete quando andate a votare, nel momento in cui si chiudono le urne per cinque anni tornate schiavi​””.

Alessandro Martegani

Foto: Radio Capodistria/Alessandro Martegani
Foto: Radio Capodistria/Alessandro Martegani