Il punto sull'attuazione dei progetti nell'Istria bassa sostenuti dai meccanismi europei ITU, cioè fondi territoriali integrati, è stato fatto alla conferenza stampa convocata nel castello veneziano di Pola che ospita il Museo storico e navale dell'Istria. Come sottolineato, i fondi disponibili sono pari a 30 milioni di euro con i quali tra l'altro sono stati effettuati interventi di restauro di alcune delle fortificazioni austroungariche che erano le sentinelle sul mare della zona di Pola. Tra i progetti di prossima attuazione, rientra il restauro del Piccolo Teatro romano costruito sul declivio del Castello stesso, che alle origini poteva ospitare 4-5000 spettatori. Ebbene ora si vuole rilanciarlo e usarlo per spettacoli di portata minore di quelli allestiti all'Arena. Come spiegato da Darko Komšo, direttore del Museo archeologico dell'Istria che lo gestisce, la spesa sarà di 2,33 milioni di euro di cui 1,13 milioni attinti dai meccanismi ITU. Per il resto - ha spiegato - si ricorrerà a risorse proprie. Si calcola che i lavori saranno portati a termine verso la metà del 2020, quando verrà riaperto il vicino Museo archeologico dopo una ristrutturazione del peso pari a ben 13 milioni di euro. E per rilanciare il movimento dei polesani e dei turisti in direzione del colle sul quale sorge il castello veneziano, è in progetto la costruzione di un elevatore panoramico. La base sara' Zerostrasse, cioè l'imbocco del tunnel sotto il nucleo storico di Pola. Le municipalità istriane partner nella fruizione dei fondi sono oltre a Pola, Dignano, Marzana, Barbana, Lisignano, Medolino e Sanvincenti.

Valmer Cusma

Foto: Rok Omahen
Foto: Rok Omahen