Per la prima volta nella storia del Nobel il premio per la Letteratura raddoppia, e se non "meno eurocentrico" come annunciato dal comitato dell'Accademia di Svezia, si dimostra "meno maschile", assegnando il riconoscimento per il 2018, quando fu sospeso sulla scia di uno scandalo di molestie sessuali, alla scrittrice Olga Tokarczuk. Quindicesima donna a vincere il Nobel in cento anni, polacca, classe 1962, autrice del recente "Vagabondi" che le è valso il Man Booker Prize, è stata premiata per "l'immaginazione narrativa che con enciclopedica passione rappresenta l'attraversamento dei confini come forma di vita". Il suo nome era tra i favoriti della vigilia. Da tempo candidato alla vittoria il vincitore del Nobel per la Letteratura 2019, lo scrittore e drammaturgo austriaco Peter Handke, autore di grande notorietà internazionale del quale la motivazione della giuria sottolinea "l'opera influente che con ingegnosità linguistica ha esplorato le periferie e le specificita' dell'esperienza umana". Handke, nato in Carinzia nel 1942 da madre appartenente alla minoranza slovena, ha scritto numerosi romanzi e testi teatrali e ha collaborato con il regista Wim Wenders nella sceneggiatura del film "Il cielo sopra Berlino". Particolare eco polemica hanno avuto i reportage che Handke (vincitore in Slovenia di una delle primissime edizioni del premio Vilenica, nel 1987) ha dedicato alla situazione dell'ex Jugoslavia. Per solidarietà contro i bombardamenti sui civili in Serbia lo scrittore nel 1999 ha inoltre restituito il premio Buechner.
La cerimonia di consegna a Stoccolma il 10 dicembre, giorno della morte di Alfred Nobel, alla presenza del re di Svezia.

Ornella Rossetto