Uno sciopero generale e' in corso insieme all'ondata di proteste che sommerge la Catalogna. L'ex presidente della Generalitat Puigdemont si e' consegnato alle autorita' belghe dopo il mandato di cattura internazionale emesso dalla corte suprema spagnola, ma e' stato subito rilasciato. Puigdemont, in un comunicato, ha precisato che ha deciso di presentarsi volontariamente alle autorita' belghe in relazione al nuovo ordine di cattura internazionale emesso contro di lui, dichiarando che lo respinge e che si oppone a ogni tentativo di rimandarlo in Spagna. Puigdemont ha osservato di essersi messo a disposizione dei giudici, di essere comparso davanti a loro, il che ha fruttato il rilascio con l'adozione di misure cautelari come il non poter uscire dal Belgio senza informare l'autorita' giudiziaria o senza chiedere il permesso. Riguardo alle violenze scoppiate in Catalogna l'ex presidente della Generalitat ha dichiarato di essersi sempre espresso contro la violenza. Intanto non accenna ad arrestarsi l'onda delle violente proteste che da giorni sta creando problemi e tensioni in tutta la Catalogna dopo la condanna a 13 anni di carcere di Junqueras e degli altri leader della formazione politica secessionista. Lo sciopero generale ha visto gruppi di manifestanti bloccare strade e autostrade in tutta la regione, chiudendo anche quella che porta al confine francese. Il numero dei dimostranti andra' ad aumentare in modo importante per l'arrivo di colonne di altri sostenitori della causa indipendentista provenienti dal resto della regione che andranno a concentrarsi a Barcellona. Nel frattempo la prima delle 5 marce per la liberta' che sono partite da diverse zone della Catalogna e' giunta nella citta' dopo avere camminato per 3 giorni da Vic e Berga. Gli altri cortei stanno provenendo da Girona, Tarragona e Castelldefels.

Franco de Stefani

Foto: EPA
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