Oggi in visita a Zagabria il commissario Ue per gli Affari interni, Dimitris Avramopoulos. Dopo aver incontrato il premier croato, Andrej Plenković, ed il ministro degli Interni, Davor Božinović, Avramopoulos ha ribadito la valutazione della Commissione europea: la Croazia rispetta tutti i criteri richiesti, rilevanti per una piena adesione allo spazio Schengen. Secondo le sue parole, Zagabria deve continuare ad impegnarsi per una gestione dei confini esterni dell'Ue più efficiente possibile, soprattutto sulla frontiera con la Bosnia-Erzegovina, anche in collaborazione con la stessa Unione europea. Il commissario ritiene inoltre sempre più rilevante l'adesione della Croazia a Schengen, ma anche della Bulgaria e della Romania, soprattutto per le sfide nei campi delle migrazioni e della sicurezza, con le quali Bruxelles deve fare i conti. L'adesione a Schengen è nell'interesse della stessa Croazia, dei Paesi confinanti nonché' degli Stati membri dell'Ue, ha ribadito Avramopoulos.
Una presa di posizione netta arriva dal presidente del Partito democratico sloveno, Janez Janša: "La Croazia nell'area Schengen è per la Slovenia un interesse strategico", scrive su Twitter. Janša sostiene che Lubiana dovrebbe fare il possibile per accelerare il processo di adesione del vicino Paese e non invece ipotizzare il veto. "L'esigenza di spostare il confine esterno di Schengen dalla frontiera slovena a quella croata", commenta Janša, "è tanto più impellente se si pensa al rischio reale di una ripresa dei flussi migratori sulla cosiddetta rotta balcanica. Invece di offrire sostegno alle forze di sicurezza confinarie di Italia e Austria - conclude il leader SDS - il governo Šarec dovrebbe adoperarsi perché la Croazia venga aiutata a monitorare il suo confine con Serbia e Bosnia-Erzegovina, anche con operazioni coordinate a livello europeo".


E. P.

Foto: Reuters
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