Il capo delegazione dell'Ue, Micheal Barnier presentando il programma delle trattative con Londra per l'attuazione della Brexit ha ribadito: "Il Regno Unito non potrà più beneficiare dei diritti e dei vantaggi economici se il 31 dicembre lascerà il mercato unico e l'unione doganale. Questo è il quadro in cui ci muoviamo". I negoziati che dovrebbero iniziare a fine mese o ad inizio marzo e dureranno circa 8 mesi, si annunciano estremamente delicati. Un accordo però dovrà essere raggiunto entro ottobre, per avere a disposizione il tempo necessario per la ratifica, ma non sarà facile anche perché' il premier britannico Boris Johnson ha una visione contrapposta. Vuole negoziare un accordo in nome di tutto il Regno Unito, rocca di Gibilterra inclusa, con Bruxelles per il dopo Brexit fondato sul "libero scambio", che "non richiede alcun allineamento alle regole e agli standard" Ue "sulla politica della competizione, i sussidi, la protezione sociale, l'ambiente o nulla di simile". Il premier di Londra ha assicurato che su queste materie, a rischio di concorrenza sleale per i 27, Londra avrà standard elevati, ma senza accettare di regolarle "in un trattato".
Barnier ha sottolineato che "Occorre mettere in atto la dichiarazione politica che abbiamo firmato col Regno Unito" - e proseguito - "Difenderemo gli interessi dell'Ue, dei suoi stati membri e dei suoi cittadini". L'obiettivo ora è firmare un accordo simile a quello già realizzato con Canada e Giappone. Il capo negoziatore europeo ha messo in luce che l'uscita del Regno Unito è stato un "momento molto grave e di grande emozione", ma anche "di nuova partenza e di nuove relazioni" con Londra, con cui "vogliamo costruire un partenariato ambizioso. Il partenariato più ambizioso era stare nella stessa Unione: quando si è fuori la situazione è diversa, e meno favorevole".
Per i Ventisette, ha ribadito ancora Barnier, deve restare fondamentale il ruolo della Corte di giustizia Ue nelle decisioni sull'applicazione corretta della legislazione Ue e quindi, anche, nel processo di regolazione dei contrasti sull'attuazione dell'eventuale accordo. I governi degli stati Ue dovrebbero approvare la bozza di mandato negoziale il 25 febbraio, consentendo l'avvio dei negoziati agli inizi di marzo.

Corrado Cimador

Foto: Reuters
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